Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Profondo blu
Autore: Deaver Jeffery
Editore: Sonzogno
Argomento: Giallo
Anno: 2001, Pagine: 442
Autore
Jeffery Deaver, ex avvocato, vive tra la California e la Virginia. Più volte finalista all’Edgar Award, vincitore di tre Ellery Queen Reader’s Award, definito da The Times “il più grande autore di thriller dei giorni nostri”, ha conosciuto il successo internazionale con Il collezionista di ossa, la prima indagine di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs – da cui è stato tratto il film omonimo -, seguita poi da Lo scheletro che balla, La sedia vuota, La scimmia di pietra, L’uomo scomparso e La dodicesima carta. È autore anche di Pietà per gli insonni, Il silenzio dei rapiti, La lacrima dei diavolo, Profondo blu, Sotto terra, della raccolta di racconti Spirali e del thriller storico Il giardino delle belve (Ian Fleming Steel Dagger Award 2004). Ha inoltre curato Suspense, antologia dei migliori autori di thriller di tutti i tempi. Tutti i suoi libri sono bestseller mondiali pubblicati in Italia da Sonzogno.
La storia
Dietro il nickname di Phate si nasconde Jon Holloway: è un folle psicopatico che, incapace di distinguere la realtà virtuale da quella reale, si è completamente smarrito nel “profondo blu” del computer e uccide esseri umani come se stesse facendo un videogame.
Phate non è solo un super-esperto di informatica ma è anche uno “stregone “ tra gli hacker:è in grado di entrare in qualsiasi rete, di usare qualsiasi sistema informativo superando qualunque barriera protettiva.
Per combatterlo occorre un altro super-esperto con le stesse abilità. Per questo la polizia californiana chiama in aiuto Wyatt Gillette, un giovane e abile hacker che sta scontando una breve pena in un carcere, proprio a causa della sua attività di hacker. Abilissimo, intelligente ma anche modesto, Gillette riesce a mettersi sulle tracce di Phate per via telematica, mentre il folle continua barbaramente ad uccidere con l’aiuto di un misterioso complice: Shawn.
Il duello tra i due hacker è serrato, con continui colpi di scena, tranelli informatici e depistaggi fino ad una conclusione del tutto imprevedibile.
Recensione
Bellissimo giallo, nella migliore tradizione di J. Deaver.Il ritmo delle vicende non è mai appesantito dalle precise conoscenze informatiche dell’autore, esposte, tra l’altro, in modo comprensibile anche per i meno competenti. Positivi e ricchi di umanità i due protagonisti, il detective Bishop e l’hacker Gillette che, dopo una iniziale inimicizia, finiscono per diventare amici.
Tra le “battaglie” informatiche, sono presenti anche delicati accenni alla personale “battaglia” di Wyatt per riconquistare l’amore della sua ex moglie di cui è ancora innamorato.
Veramente un bel libro, assolutamente adatto a tutti.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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