Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Stoner

Autore: Williams John

Editore: Fazi

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2012, Pagine: 322


Autore
Nato in Texas nel 1922 da una famiglia contadina, partecipò alla II guerra mondiale.
Al suo rientro si stabilì in Colorado dove rimase il resto della sua vita insegnando all'università e dove morì nel 1994.


La storia
William Stoner nasce alla fine dell’800 in un paesino del Missouri. I genitori, modesti contadini, conoscono solo il lavoro dei campi e William cresce taciturno e solitario.
Nonostante le limitate possibilità economiche, William si iscrive, esortato dal padre, alla facoltà di agraria dell’Università del Missouri ma, seguendo le lezioni di un insegnante di inglese, scopre, quasi improvviso,il suo amore per la letteratura.
Decide così di seguire questo altro indirizzo di studi con brillanti risultati. Dopo aver ottenuto alcuni incarichi presso la sua Università, conosce Edith e per William, timido e impacciato, è amore a prima vista.
Il matrimonio si rivela, in realtà, un fallimento nonostante la nascita di Grace con la quale, nel tempo, William stabilisce un’intesa speciale.
Insegnante presso la stessa Università dove si è laureato, William non ha un’esistenza particolarmente interessante: piuttosto schivo, sono pochi i suoi amici e praticamente nulla la sua partecipazione alla vita mondana anche se nell'amore per il suo lavoro trova un’importante motivazione che lo accompagna nel resto della sua esistenza.


Recensione
La storia di William Stoner si potrebbe definire una non-storia perché a prima vista non appare materia particolarmente interessante per un romanzo in quanto il protagonista sembra piuttosto banale e insignificante e la sua esistenza troppo comune.
In realtà dal grigiore di una vita quotidiana l’autore ha tratto un racconto bellissimo e commuovente, profondo e sofferente, narrato con una scrittura delicata, attenta alle sfumature e alle pieghe nascoste dell’animo umano senza però tediare chi legge, e lo stesso protagonista, che sembra, all'inizio, debole e rinunciatario, diventa un "antieroe" che, all'ultima pagina, si saluta con molto affetto e dispiacere.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


clicca qui per inserire il tuo commento.