Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Le anime morte
Autore: Gogol Nikolaj
Editore: Mondadori
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2014, Pagine: 516
Autore
Gogol (1809-1852) è uno dei più importanti esponenti del realismo russo.
La storia
Nell’albergo di una città non indicata giunge ospite Pavel Ivanovic Cicikov in compagnia del domestico Petruska e del cocchiere Selifan: Cicikov si presenta come assessore di collegio, è un uomo distinto e garbato, di buone maniere e curato nell’aspetto.
Dopo aver visitato la città, si reca a rendere omaggio alle autorità locali con una tale grazia da suscitare subito rispetto e simpatia che si traducono in inviti a pranzi, cene e ad altri incontri mondani.
In queste occasioni, che Cicikov non perde, ha la possibilità di conoscere i proprietari terrieri della zona: molto interessato alle loro attività, si informa sulla vastità dei loro possedimenti e sul numero di contadini che possiedono.
Invitato a far loro visita, Cicikov non esita: sempre accolto con piacere, è considerato ormai dai maggiorenti persona degna di accesso all’elite locale e trattato con molto riguardo al punto tale che Cicikov rivolge ai vari proprietari terrieri una richiesta un po’ insolita, infatti chiede di acquistare le loro anime morte, cioè quei contadini morti nel corso dell’anno ma ancora inseriti nel censimento, per i quali, quindi, i proprietari pagavano ancora le tasse.
La richiesta suscita un certo stupore ma viene comunque accolta, quando poi viene meno la riservatezza di alcuni e la notizia diventa di pubblico dominio, Cicikov è costretto a lasciare la città perché guardato con molto sospetto.
Nel corso dei suoi successivi spostamenti, è comunque sempre attento alle occasioni che gli possono permettere l’acquisto di anime morte e si viene anche a conoscenza del motivo di tale scelta ma il romanzo non è concluso dall’autore.
Recensione
Le anime morte è il romanzo più celebre di questo grande scrittore della letteratura russa.
L’opera costituisce un notevole affresco sociale condotto con spietato realismo: proprietari terrieri, autorità, servi… sono ritratti nelle loro meschinità e nella loro pochezza morale e intellettuale.
Sono tanti i personaggi descritti, spesso in modo caricaturale e grottesco: proprio questo ultimo elemento è quello che di più caratterizza sia il romanzo sia la scrittura di Gogol che, comunque, non rinuncia a quella sottile analisi psicologica comune alla letteratura russa del periodo.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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