Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Exit West
Autore: Hamid Mohsin
Editore: Einaudi
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2017, Pagine: 152
La storia
Saeed e Nadia vivono in un paese arabo attraversato dalla guerra civile: lui timido e impacciato, lei indipendente e determinata, si innamorano, nonostante sia difficile incontrarsi e trascorrere del tempo insieme.
Intanto gli attacchi dei miliziani sono sempre più devastanti e l’unica possibilità di sopravvivenza è la fuga, attraverso misteriose porte che conducono in altri luoghi del mondo.
La prima porta che i due giovani attraversano, insieme ad altri fuggiaschi, li porta in un’isola della Grecia: le condizioni di vita sono però difficili e non sembra esserci alcuna prospettiva quindi cercano un’altra porta e giungono a Londra.
Nella città sono tantissimi i profughi e di varie nazionalità: hanno occupato interi quartieri ma non sono accettati dai nativi e spesso si verificano episodi di violenta guerriglia urbana.
I loro sogni e le loro speranze non possono concretizzarsi in questa dimensione, per questo decidono di affrontare ancora altre porte alla ricerca di uno spazio più vivibile e più rassicurante.
Recensione
La storia di Saeed e Nadia inizia in un luogo non determinato geograficamente, proprio questa vaghezza rende universale la loro vicenda e la loro condizione: i due giovani rappresentano, quindi, tutti coloro che, a causa della guerra, sono costretti a lasciare luoghi e affetti, non sempre accettati nel Paese in cui arrivano.
Le porte rappresentano le frontiere, non sempre facilmente superabili, infatti nel romanzo chi le attraversa lo fa clandestinamente, a suo rischio e pericolo, senza certezze né garanzie.
E’ quindi una storia calata nel presente quella che l’autore narra ma a tratti l’opera assume caratteri visionari, sullo stile di alcune pagine di Saramago, che esortano il lettore a domandarsi quale futuro intende costruire.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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