Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Educazione siberiana

Autore: Lilin Nicolai

Editore: Einaudi

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2010, Pagine: 343


Autore
N. Lilin, di origine siberiana, è nato in Transnistria nel 1980 e da alcuni anni vive in Italia dove si mantiene realizzando tatuaggi. Questo romanzo è diventato un film diretto da Gabriele Salvatores.


La storia
Negli anni ’30 i criminali espulsi dalla Siberia per volontà di Stalin si sistemano in Transnistria, in particolare nella città di Bender dove si ricostituisce una potente comunità criminale che rispetta un rigoroso codice morale e un altrettanto rigoroso rituale.
In questa comunità nasce e trascorre infanzia e prima giovinezza l’autore che racconta questa fase della sua vita e la sua formazione siberiana.
Risse, scontri tra bande… queste sono le sue prime esperienze, gli scontri con la polizia i suoi riti di iniziazione, il possesso di un coltello quell’elemento che sancisce il suo ingresso nella comunità criminale siberiana che si distingue da altre comunità malavitose sia per i forti legami tra gli appartenenti al gruppo, infatti essi costituiscono un’unica grande famiglia, sia per una forte e diffusa fede ortodossa che si accompagna al rifiuto del comunismo sovietico.
Il giovane Nicolai, detto Kolima, vive anche la terribile esperienza del carcere dove si ripropone la suddivisione in gruppi caratterizzati da un forte senso di appartenenza e da aspre rivalità.
Durante la prigionia sperimenta e potenzia la sua abilità nel realizzare tatuaggi, l’attività di cui attualmente si occupa nel nostro Paese dopo aver lasciato l’ex URSS.


Recensione
Molte discussioni si sono accese all'uscita prima del libro poi del film : secondo alcuni, infatti, tutto quello che è raccontato è pura invenzione, frutto di fantasia (tatuaggi a parte) mentre l’autore presenta vicende e fatti come autobiografici.
Veritiero o meno, è comunque un bel romanzo caratterizzato da una scrittura matura, usata dall'autore senza traduttore.
I criminali siberiani ci vengono incontro dalle pagine e forse dalla memoria esperienziale dell’autore con tratti un po’ eroici e romantici: sono rapinatori e assassini ma questo, a volte, sembra passare in secondo piano rispetto alla fedeltà alle tradizioni e ad un sistema di valori che li fa sembrare antichi cavalieri (oltre che moderni criminali).


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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