Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Gorky Park

Autore: Smith Martin Cruiz

Editore: Mondadori

Argomento: Giallo

Anno: 2004, Pagine: 452


La storia
Le vicende si svolgono a Mosca durante il regime brezneviano ed hanno come protagonista l’investigatore della polizia Arkady Renko.
Sono poco significativi i casi di cui si è occupato, pur dimostrando le sue doti, fino a quando, sotto la neve del parco più frequentato di Mosca, Gorky Park, vengono trovati 3 cadaveri, due uomini e una donna, maciullati in modo tale da rendere molto difficile l’identificazione.
Sul posto arriva anche un comandante del KGB; Renko spera che sia la polizia politica ad occuparsi del caso ma il Procuratore insiste, deve essere Renko, il suo miglior investigatore, ad occuparsi del delitto.
Le indagini procedono a fatica: una giovane donna, che potrebbe essere informata, è poco propensa a collaborare, poi il KGB, anche se non coinvolto, controlla e spia l’operato di Renko, a complicare la situazione un ricco imprenditore americano che commercia in pellicce, più esattamente in quelle di zibellino, particolarmente pregiate.
E’ proprio partendo da questi animaletti preziosi che dovrà muoversi l’investigatore, affrontando anche un lungo viaggio negli USA.


Recensione
E’ un romanzo noiosissimo che si vivacizza solo nelle ultime pagine quando, con molta fatica, chi legge riesce a trovare il bandolo della matassa ma solo in parte perché tra KGB, FBI, spie e controspie è veramente difficile avere un quadro esatto della situazione.
Lunghi commenti sui vari dittatori dell’URSS, analisi soci- politiche sulla Russia di Breznev che ne rivelano le ambiguità e la crisi... il tutto raccontato con una scrittura senza sentimento, fredda e monocorde.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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