Autore della recensione: Chiara Barbaresi

Titolo: Il cavaliere inesistente

Autore: Calvino Italo

Editore: Mondadori

Argomento: Letteratura italiana

Anno: 2014, Pagine: 124


La storia
Suor Teodora deve scontare la penitenza affidatale dalla badessa, così inizia a scrivere il suo libro. Tra i paladini di Carlo Magno ve n’è uno, Agilulfo, che non ha un corpo, non esiste. È il miglior soldato e non esistendo non ha bisogno di mangiare o dormire. Una sera si imbatté in un giovane cavaliere, Rambaldo, il quale voleva vendicare suo padre, ucciso da Isoarre. Agilulfo gli consigliò di recarsi in un padiglione e Rambaldo ebbe subito stima di lui e della sua sicurezza. Così il giorno seguente si presentò sul campo di battaglia. Dopo aver raggiunto il suo scopo, sulla strada del ritorno cadde in un imboscata di due cavalieri arabi, dalla quale fu salvato da un misterioso cavaliere. Scoprì che era una donna, Bradamante. Si interessò subito di lei, chiedendo anche aiuto a Agilulfo, senza ottenere risposta. Incontrò Torrismondo che accusò Agilulfo di aver salvato una donna non vergine, dato che era sua madre, e perciò non aveva il diritto alla nomina di cavaliere. Perciò Torrismondo affermò di non essere figlio dei duchi di Cornovaglia, così perse la nomina di cavaliere. Carlo Magno chiese ai due interessati le prove per suffragare le proprie tesi, così partirono alla ricerca delle testimonianze. Bradamante, innamorata di Agilulfo, lo seguì, come a sua volta fece Rambaldo. Agilulfo giunse nel monastero dove si trovava Sofronia, donna da lui salvata, trovatolo distrutto, chiese a dei contadini e gli dissero che era in Marocco. Prese una nave che però incontrò una balena e naufragò, ma camminando sul fondo del mare arrivò lo stesso in Marocco. Giunto là scoprì che la donna era stata promessa in sposa al Saladino di quella regione. La liberò e la portò in Francia nel viaggio la nave naufragò e Agilulfo riuscì a salvare la donna e la lasciò in una grotta,mentre andava a riferire a Carlo Magno del ritrovamento. Torrismodo la trovò e i due si invaghirono. Alla vista di ciò Carlo Magno e Agilulfo rimasero sbigottiti. Agilulfo fuggì disperato per aver perso il suo onore, rincorso da Rambaldo che voleva dirgli la verità: Sofronia era la sorellastra di Torrismondo. I due si sposarono ma Rambaldo non fece in tempo ad avvertire dell’accaduto Agilulfo, che così si tolse l’armatura e svanì. Rambaldo dopo molte ricerche trovò Bradamante in un convento con il nome di Suor Teodora.


Recensione
Il romanzo è l’allegoria della condizione dell'uomo moderno che è talmente presuntuoso da pensare che è e può tutto ma in realtà non è nulla. Nell’opera si può leggere anche una critica di Calvino alla guerra che appare inutile e inefficace. Infine anche se la visione della vita è pessimista, l’autore sembra lasciare aperta una porta alla speranza quando fa dire alla narratrice attraverso una serie di domande rivolte al futuro: “Quali imprevisti età dell’oro prepari, tu [futuro] mal padroneggiato, tu foriero di tesori pagati a caro prezzo, tu mio regno da conquistare, futuro…”


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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