Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: La casa della gioia
Autore: Wharton Edith
Editore: Neri Pozza
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2014, Pagine: 446
Autore
E. Warthon è nata a New York nel 1862: ha trascorso molti anni in Francia dove è morta nel 1937.
La storia
Miss Lily Bart vive a New York nei primi anni del Novecento.
Educata dalla madre al culto della bellezza, dell’eleganza e del lusso, vive con l’anziana zia dopo la morte dei genitori. La sua disponibilità economica è però inferiore ai suoi bisogni che nascono dalla necessità di essere all’altezza di quel bel mondo di cui è entrata a far parte e in cui ama vivere.
La sua bellezza e il suo fascino le conferiscono un notevole potere sugli uomini che incontra: il matrimonio con un uomo ricco e blasonato è quello a cui la giovane aspira per consacrare la sua posizione sociale ma quando l’occasione si presenta, “distratta” dalle attenzioni di un giovane avvocato (sincero ma squattrinato)non riesce ad approfittarne.
Per conservare il tenore di vita che le consente di frequentare quella società, commette, anche per ingenuità, una serie di errori che le provocano l’esclusione da quell’ambiente a cui sente di appartenere.
Ridotta in povertà, di cui aveva il terrore, rivela un’onestà e una rettitudine sconosciute ai ricchi e scopre il valore dei sentimenti autentici e della vera amicizia.
Recensione
Classico della letteratura forse poco conosciuto, il romanzo (bellissimo) è impostato sull’analisi dell’animo della protagonista sullo sfondo di una società, quella newyorkese dei primi anni del ‘900, che dietro l’opulenza cela un profondo vuoto morale.
La protagonista, Miss Lily, rimanda per alcuni tratti a certe figure femminili di Henry James, anche la scrittura, a volte, ricorda il grande autore americano; però si avverte in “La casa della gioia” un punto di vista squisitamente femminile nell’eleganza e nella delicatezza della narrazione.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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