Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Il morso della reclusa
Autore: Vargas Fred
Editore: Einaudi
Argomento: Giallo
Anno: 2018, Pagine: 432
Autore
Fred Vargas è nata nel 1957 a Parigi, dove vive. Archeologa e medievista scrive gialli intensi e originali che le hanno permesso di ottenere numerosi premi.
La storia
Il commissario Adamsberg si trova in Islanda: si è concesso una vacanza, dopo la soluzione dell’ultimo caso, proprio in quel luogo in cui le indagini lo avevano portato.
Il capitano Danglard è molto preoccupato, infatti che un individuo nebbioso si rechi in un luogo nebbioso gli sembra “gravido di conseguenze, forse irreversibili” ma un omicidio spinge il capitano a richiamare il commissario che ritorna “beccheggiante e perso nelle sue vaghezze” come sempre.
Nonostante ciò, Adamsberg individua subito l’assassino, dimostrandone abilmente la colpevolezza ma, casualmente, legge in internet la notizia di tre anziani morti per il morso del Loxosceles reclusa, un ragno che, si informa il commissario, non attacca l’uomo e non provoca la morte.
Il nome del ragno, reclusa, gli provoca strani brividi e, seguendo le sue nebbie, è convinto che i tre anziani siano stati uccisi. Consultando un esperto si imbatte in un’arzilla settantenne, Irene, che si rivelerà un valido aiuto nel corso delle indagini, indagini che proseguono con molti ostacoli frapposti proprio dal capitano Danglard.
Infatti il più caro amico di Adamsberg ritiene che non ci sia nessuna indagine da svolgere e, inspiegabilmente, si oppone con tale fermezza da provocare addirittura una spaccatura nella squadra del commissario: questo atteggiamento non muta neanche quando alcune scoperte sul passato delle vittime rendono molto più credibile l’ipotesi dell’omicidio.
Lo svolgimento delle indagini è particolarmente complesso anche perché Adamsberg ed i suoi devono confrontarsi con situazioni e vicende di particolare brutalità…
Recensione
Finalmente, dopo una lunga attesa, possiamo leggere un nuovo capolavoro della regina del giallo: una storia magistralmente costruita con un intreccio interessantissimo in cui conoscenze storiche, zoologiche e psicologiche si fondono rendendo l’opera molto ricca e coinvolgente anche perché l’autrice, con grande abilità, inventa sì una storia, ma all’invenzione si uniscono espliciti riferimenti ad alcune tragedie del nostro tempo.
I personaggi sono quelli amati dai lettori di Vargas, vivi fuori dalle pagine del libro grazie ai loro gesti, ai dialoghi brillanti e irripetibili, accanto agli animali, come Palla, ormai vecchia conoscenza, che continua a dormire sulla fotocopiatrice, a cui si unisce una famiglia di merli nutrita da tutto l’Anticrimine perché il “padre” è magrolino…
Elegante, raffinato, a tratti divertente ma anche tragico e commovente…MAGNIFICO!
(Gli altri romanzi dell’autrice sono recensiti tutti in questo sito).
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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