Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Vita coniugale
Autore: Vogel David
Editore: Adelphi
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 1991, Pagine: 578
Autore
D. Vogel nacque in Podolia (Ucraina) nel 1891. Insegnante di ebraico e conferenziere, trascorse gli anni del dopoguerra a Vienna. Si consegnò spontaneamente ai nazisti: deportato, scomparve nel 1944.
La storia
Gordweil è un giovane scrittore: in realtà, i profitti che ricava dai suoi racconti sono modesti per questo cerca un impiego, anche per evitare di chiedere, come spesso fa, prestiti ai suoi amici.
La sua vita ha una svolta quando conosce Thea: la donna, agli occhi di Gordweil, ha un fascino particolare e si dimostra, fin dai primi incontri, molto disinibita per cui il giovane prova un'attrazione sempre più intensa accettando la proposta di matrimonio fatta dalla stessa Thea dopo neanche un mese dal loro primo incontro.
Gli amici di Gordweil sono un po' scettici nei confronti della sposa, in particolare la giovane Lotti: di animo delicato e sensibile, avverte un'immediata ostilità nei confronti di Thea non solo perchè la stessa Lotti è innamorata di Gordweil ma anche perchè intuisce la malvagità della rivale, sebbene celata dietro mille moine.
In effetti Lotti non sbaglia nei suoi giudizi ed è costretta ad assistere alle continue umiliazioni subite da Gordweil che non ha il coraggio di riconoscere con se stesso l'inferno che ormai è diventata la sua vita.
Vittima e succube di Thea, Gordweil non ha la forza di lasciarla ma tanto è esasperante e crudele il comportamento della donna che diventa quasi inevitabile quell'epilogo tragico.
Recensione
Il romanzo, affascinante e complesso, racconta una storia che potrebbe essere collocata in qualunque dimensione spazio-temporale: un uomo e una donna, un rapporto di coppia che si trasforma in una trappola per uno dei due, in una prigione da cui la vittima (questo è l'assurdo) non vuole evadere.
L'autore svolge una delicata e attenta analisi psicologica, mostrando quei meccanismi che trasformano l'amore in sofferenza, il trasporto in umiliazione e che impediscono al torturato di ribellarsi al carnefice.
Il carattere introspettivo e il ritmo lento della narrazione si accompagnano ad una scrittura raffinata ed elegante: questi aspetti, secondo me, contribuiscono a rendere l'opera veramente pregevole.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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