Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Il silenzio del mare
Autore: Dachan Asmae
Editore: Castelvecchi
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2017, Pagine: 184
Autore
Giornalista professionista e scrittrice italo-siriana, Asmae Dachan ha ricevuto molti premi e molti riconoscimenti per i suoi articoli e per i suoi romanzi.
La storia
Fadi e Ryma sono fratelli: insieme decidono, spinti anche dai loro genitori,
di lasciare Aleppo dove rischiano di essere catturati dalla milizia del dittatore siriano. Entrambi, infatti, hanno partecipato alle manifestazioni pacifiche per ottenere diritti e libertà.
Il viaggio verso la Sicilia è molto difficile: stipati in una imbarcazione fatiscente, in balia di aguzzini senza scrupoli, non tutti arrivano vivi alla meta e, purtroppo, tra i dispersi c’è anche Ryma.
Fadi viene aiutato e assistito da molte persone che si prendono a cuore la sua sorte, in particolare da Dafne, una giovane dottoressa che gli presta le prime cure, e da Gino, un anziano pescatore che accoglie il giovane siriano in casa come un figlio.
Fadi trova un lavoro, studia la lingua italiana, molto riconoscente nei confronti di coloro che lo hanno accolto, ma lo angoscia la scomparsa della sorella, le ricerche della quale non danno risultato, e lo addolorano profondamente le notizie tragiche che attraverso il web gli giungono dalla Siria.
Nell’isola in cui ora vive, Fadi affronta anche delle situazioni spiacevoli: non tutti sono disposti all’accoglienza e alla solidarietà, addirittura il giovane si trova coinvolto in una difficile vicenda, colpito da una grave accusa.
Recensione
Con una scrittura elegante e fluida, la giornalista italo-siriana fornisce un quadro chiaro ed esauriente della questione siriana che molti conoscono solo in modo superficiale e poco preciso.
La scrittrice, inoltre, sottolinea più volte l’indifferenza di alcuni Paesi del mondo e il coinvolgimento per interessi personali di altri: in mezzo, il popolo siriano, offeso e martoriato.
Riguardo alla trama del romanzo, secondo me, è troppo scoperta l’intenzione dell’autrice di suscitare commozione in chi legge con sentimenti troppo esibiti: si può commuovere anche senza dire nulla di esplicito e si può ottenere coinvolgimento e partecipazione anche senza chiederli.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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