Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Il placido Don

Autore: Solokov Michail

Editore: Utet

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 1965, Pagine: 579


Autore
M. Solokov (1905-1984) è stato uno scrittore e un politico sovietico, insignito nel 1965 del Premio Nobel per la letteratura.


La storia
Le vicende si svolgono nei primi anni del Novecento in un villaggio cosacco sulle rive del Don.
L’autore racconta, senza compiacimenti descrittivi, le fatiche quotidiane della vita contadina nel villaggio all’interno del quale sono evidenti le differenze tra contadini più benestanti, che poi diventeranno i kulaki, e contadini più poveri.
Protagoniste sono, in particolare, alcune famiglie contadine come quella di Pantelej Prokafjevic, il patriarca che veglia sulla moglie e sui figli, anche sul giovane Gregorio che, ribelle, si è innamorato di una donna sposata, Aksigna.
La giovane, focosa e sensuale, accetta l’amore di Gregorio, consumato durante l’assenza del marito, Stefano, lontano periodicamente da casa per partecipare alle esercitazioni dei cosacchi.
Il comportamento di Gregorio da un lato è moralmente condannabile nell'universo dei valori contadini, dall'altro manifesta il vitalismo a volte anarchico dei cosacchi che poi, negli anni seguenti, manifesteranno tendenze autonomistiche e ribelli, anche durante la guerra civile, quando molti di loro, soldati per tradizione, combatteranno “né bianchi né rossi” per un utopistico stato cosacco indipendente.
Le vicende di questo romanzo raccontano poi la partecipazione dei cosacchi alla I guerra mondiale ma la narrazione si conclude prima della rivoluzione del 1917 anche se alcuni personaggi e alcuni dialoghi testimoniano il diffondersi del marxismo.


Recensione
Il gusto dinamico del racconto, la vitalità dei personaggi e la rappresentazione fedele della realtà rendono questo romanzo un documento notevole della letteratura russa del Novecento, purtroppo senza seguito visto che poi l’autore, tradendo la sua vocazione artistica, è diventato uno dei principali esponenti del realismo socialista, assorbendo in toto gli schematismi e le regole imposte dal partito.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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