Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Germinie Lacerteux
Autore: de Goncourt, Edmond e Jules
Editore: Castelvecchi
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2016, Pagine: 240
Autore
I fratelli Edmond (1822-1896) e Jules (1830-1870) de Goncourt furono i primi scrittori a definirsi naturalisti proprio con il romanzo Germinie Lacerteux, pubblicato nel 1865, che suscitò poi l’attenzione del più grande dei naturalisti francesi, Emile Zola.
La storia
Germinie è una domestica molto affezionata, ricambiata, alla sua padrona della quale si prende cura con scrupolo e affetto.
Dopo aver conosciuto il giovane Jupillon se ne innamora perdutamente, sognando di formare una famiglia, ma il giovane è in realtà intenzionato solo a sfruttare la donna, approfittandosi della sua adorazione servile.
Germinie diventa così succube dell’uomo che accetta ogni sorta di umiliazione: gli affida tutti i suoi risparmi, si indebita per lui, arrivando persino a rubare alla sua amata padrona.
L’esistenza della protagonista si presenta come un caso clinico di doppia personalità: la donna è irreprensibile sul lavoro (restituirà i soldi rubati) ma ridotta ai livelli più bassi di degradazione all’esterno.
Recensione
Nel romanzo dei fratelli Goncourt sono poste tutte le premesse della poetica naturalista: la narrazione è impersonale, la protagonista appartiene alla plebe parigina e la sua esistenza viene esaminata con lo stesso rigore obbiettivo con cui un medico esamina i sintomi di una malattia.
Il romanzo, bellissimo, non solo è fondamentale per conoscere la narrativa del naturalismo ma, a distanza di molti anni, invita ancora a riflettere su quei distorti meccanismi che impediscono ad una vittima di non essere più tale.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
clicca qui per inserire il tuo commento.