Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Una vita diversa

Autore: Dunne Catherine

Editore: Guanda

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2002, Pagine: 387


Autore
C. Dunne è nata nel 1954 a Dublino, dove vive.
Ha studiato letteratura inglese e spagnola dedicandosi poi all’insegnamento.


La storia
Le vicende si svolgono in Irlanda, a Dublino e Belfast, tra il 1886 e il 1906: lo sfondo storico-politico è caratterizzato da tensioni e scontri anche violenti che anticipano la lotta dell'Irlanda per l’indipendenza dal Regno Unito.
In questo contesto vivono tre sorelle, Hannah, May ed Ellie che, a causa dell’avidità del padre e del suo conseguente arresto, continuano a vivere nell’agiatezza solo grazie al sostegno del nonno materno ma il dispiacere e la vergogna sono comunque brucianti. Anche Mary e Cecilia sono sorelle ma la loro condizione è molto diversa perché sono povere operaie in un opificio che garantisce salari minimi, turni massacranti e sicure infezioni polmonari.
Aggredite durante una manifestazione antipapista, Cecilia viene ferita gravemente e, nonostante tutte le cure di Mary, la sua vita si spegnerà nell’arco di alcuni mesi. Mary, profondamente ferita per la perdita ma anche ormai sola e senza legami, decide di lasciare quello squallido quartiere di Dublino per avere una vita diversa. Lo stesso proposito è di Hannah, poi sarà delle altre due sorelle, accomunate dal desiderio di evadere dal soffocante ambiente familiare, ormai logoro negli affetti, per realizzare le proprie personali aspirazioni. Questa ricerca, condivisa da ragazze di classe sociale diversa, condurrà alla meta voluta solo alcune di loro, quindi non tutte raggiungeranno la felicità.


Recensione
Il romanzo, suggestivo e coinvolgente, è tutto “al femminile” e mette in luce un primo segno di autocoscienza da parte di giovani donne che non accettano l'idea di percorrere una strada già segnata da altri ma intendono cercare la propria pur tra difficoltà ed ostacoli.
Non tutte le protagoniste hanno lo stesso coraggio e la stessa determinazione ma sono comunque figure positive. Presentate non come eroine ma semplicemente come donne, l'autrice ne indaga sensibilità e moti del cuore con delicatezza e rispetto, utilizzando una scrittura che riesce, quasi sempre, ad evitare la banalità.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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