Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Hotel Silence

Autore: Olafsdottir Audur Ava

Editore: Einaudi

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2018, Pagine: 189

Autore
L'autrice è nata a Reykjavik nel 1958. Questo romanzo è stato eletto Libro dell'anno dai librai islandesi.

La storia
Jonas ha 49 anni: è divorziato ed ha una figlia, amatissima, di cui scopre non essere il vero padre. La terza donna della sua vita è sua madre che però, da alcuni anni, vive nel mondo confuso della demenza senile.
Quando le sue donne hanno bisogno di lui perché qualcosa si rompe, Jonas è in grado di aggiustare tutto: porte, piastrelle, rubinetti…le sue mani sicure riescono a sistemare guasti e danni ma non quelli della sua anima. Jonas, infatti, non ha più certezze nè punti di riferimento, non si conosce più, persino il suo corpo, allo specchio, gli sembra quello di un estraneo.
Decide allora di farla finita ma il pensiero che possa essere la figlia a ritrovare il suo corpo appeso al gancio del lampadario lo fa inorridire così cerca un luogo lontano, un paese di guerra, in cui morire, magari per un proiettile vagante, tra sconosciuti.
Trovata la meta, dopo diverse ore di aereo, alloggia all’Hotel Silence, prima grazioso albergo situato in un luogo gradevole e ameno, ora ogni cosa porta i segni della violenza e della distruzione.
Jonas conosce il giovane proprietario dell’albergo, sua sorella e il nipotino: a tratti, dai loro reticenti racconti, Jonas intuisce i patimenti e gli orrori di quel popolo e di quella terra ed esserne consapevole cambia la sua vita.

Recensione
Questo breve e toccante romanzo, caratterizzato da una scrittura lucida ed essenziale,ha come protagonista un uomo alla deriva, completamente perso nel cammino della vita: l’incontro con una sofferenza devastante gli fa capire che il fraterno abbraccio, la solidarietà e la partecipazione al dolore altrui possono restituire un significato ad un’esistenza che sembra averlo perduto.

Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati

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