Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Resto qui

Autore: Balzano Marco

Editore: Einaudi

Argomento: Romanzo storico

Anno: 2018, Pagine: 179


Autore
Marco Balzano è nato a Milano nel 1978, dove vive e lavora come insegnante di liceo. Ha esordito nel 2007 con la raccolta di poesie "Particolari in controsenso" (Lieto Colle, Premio Gozzano). Nel 2008 è uscito il saggio "I confini del sole. Leopardi e il Nuovo Mondo" (Marsilio, Premio Centro Nazionale di Studi Leopardiani). Il suo primo romanzo è "Il figlio del figlio" (Avagliano 2010, finalista Premio Dessì 2010, menzione speciale della giuria Premio Brancati-Zafferana 2011, Premio Corrado Alvaro Opera prima 2012), tradotto in Germania presso l’editore Kunstmann.
A questo primo romanzo hanno fatto seguito "Pronti a tutte le partenze" (Sellerio 2013), "L'ultimo arrivato" (Sellerio 2014), con il quale vince nel 2015 il premio Campiello.


La storia
Le vicende si svolgono a Curon, un paesino del Sudtirolo, a partire dagli anni ’30 del Novecento.
L'esistenza non è facile in queste zone di montagna in cui gli abitanti vivono di agricoltura e di allevamento: rudi e di poche parole, sono profondamente legati alla loro terra, quindi con sgomento assistono ai progetti per la costruzione di una diga che distruggerebbe il paese e con malcelata ostilità subiscono il processo di italianizzazione forzata imposto dal fascismo.
Trina e il marito Erich sono coinvolti in queste vicende: Trina, clandestinamente, insegna tedesco ai bambini ma poi la guerra sconvolge anche questo luogo sperduto.
Trina segue sulle montagne il marito, disertore, poi, finita la guerra, gli è a fianco nel tentativo di fermare la costruzione della diga coinvolgendo gli abitanti e le autorità ma la Montecatini, l'azienda che realizza la diga, e gli interessi economici e politici sono, come sempre, i vincitori.


Recensione
Nel 1950 viene conclusa la costruzione della diga a Curon: del paese rimane solo il campanile della chiesa che emerge dall'acqua, attrazione per i turisti poco consapevoli, forse, che sul fondale ci sono i resti di una comunità, con le sue tradizioni e i suoi ricordi, profondamente ferita come lo è stato il paesaggio, violato dalle scavatrici e dalle ruspe.
Trina e Erich, i protagonisti, nel modo rude e forte dei montanari, si oppongono con determinazione a questo scempio, così come si sono opposti al fascismo e alla guerra, esempio di una resistenza civile combattuta nelle asprezze e nelle difficoltà della vita quotidiana contro una logica economica che, grazie anche ad appoggi politici, risulta schiacciante.
Una storia molto triste, un romanzo bellissimo!


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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