Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Quel che ora sappiamo

Autore: Dunne Catherine

Editore: Guanda

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2012, Pagine: 394


Autore
C. Dunne è nata nel 1954 a Dublino, dove vive.
Ha studiato letteratura inglese e spagnola dedicandosi poi all’insegnamento.


La storia
Una tragedia devastante colpisce l’esistenza serena di Patrick ed Ella: il loro unico figlio, Daniel, quindicenne, si è suicidato.
Il ragazzo, molto apprezzato da tutti, talentuoso nel disegno e nella musica, non ha mai fatto preoccupare i loro genitori che, dopo la tragedia, insieme al dolore insuperabile, provano un forte senso di colpa e si chiedono che cosa non hanno capito, che cosa hanno trascurato.
Alla ricerca di una spiegazione che non permetterà di colmare il vuoto dell’assenza ma, forse, di rielaborare gradualmente il lutto, Patrick ed Ella ripercorrono la loro vita.
Patrick, dopo la perdita della prima moglie, vive un periodo di profondo sconforto nonostante il sostegno delle tre figlie, giovani donne, che cercano in ogni modo di aiutare il padre, anche Rebecca, la maggiore, che ha sempre avuto un rapporto conflittuale con il padre.
L'incontro con Ella, di 20 anni più giovane, è per Patrick il ritorno alla vita: nonostante l'aperta ostilità di Rebecca , si sposano e dopo alcuni anni la loro esistenza è rallegrata dalla nascita di Daniel, amatissimo da entrambi.
Ripensando poi ad alcuni particolari prima trascurati e con l'aiuto di alcuni amici del giovane, Patrick ed Ella scoprono le origini del suicidio del loro figlio, trasformando il loro dolore in impegno costruttivo affinché simili vicende non colpiscano altri adolescenti.


Recensione
Questo romanzo, a differenza di altri dell'autrice, (recensiti in questo sito) non mi è piaciuto molto per un indulgere eccessivo su sentimenti e stati d'animo che, più elegantemente e delicatamente, possono essere lasciati intuire con un linguaggio più allusivo rispetto a quello utilizzato dall'autrice.
Il passato dei due protagonisti occupa circa due terzi del libro ed è noioso e ripetitivo mentre le vicende che riguardano Daniel, il giovane adolescente suicida, sono più interessanti perché, purtroppo, di sconvolgente attualità ma l'autrice è troppo scoperta nell'intento di commuovere e toccare le corde più profonde del lettore, atteggiamento che ha in tutta la narrazione.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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