Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: La figlia della libertà
Autore: Di Fulvio Luca
Editore: Rizzoli
Argomento: Letteratura italiana
Anno: 2019, Pagine: 634
Autore
Luca Di Fulvio vive e lavora a Roma.
Diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, entra a far parte della comunità teatrale americana “Living Theatre” e si trasferisce con loro per sei mesi a Londra.
Successivamente lavora con Andrej Waida ne “L’affare Danton”, con Mario Maranzana. Fonda con Pino Quartullo la compagnia teatrale “La Festa Mobile”. Oltre a numerosi spettacoli di successo, realizzano il cortometraggio “Exit” vincitore della Concha de Oro al Festival di San Sebastian e nomination agli Oscar.
È vincitore del Premio Under 35 e segnalazione speciale dell’Istituto del Dramma Italiano con l’atto unico “Solo per amore” scritto con Carla Vangelista.
Nel 1996 sordisce nella scrittura con il romanzo breve “Zelter”, pubblicato da Zelig-Baldini&Castoldi cui fa seguito nel 2000 “L’impagliatore”, romanzo noir pubblicato da Mursia che in breve ottiene grandi consensi. Acquistato dalla casa di produzione Cattleya, viene portato al cinema da Eros Puglielli col titolo “Occhi di cristallo” e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2004 “L’impagliatore” viene ristampato da Einaudi. Segue “Dover Beach”, pubblicato da Mursia e acquistato da Vittorio Cecchi Gori.
Con lo pseudonimo di Duke J. Blanco scrive il romanzo per ragazzi “I misteri dell’Altro Mare”, vincitore del premio Selezione Bancarellino.
Nel 2006 approda a Mondadori con il romanzo “La scala di Dioniso”, acquistato per il cinema da Gabriele Salvatores, cui fa seguito nel 2008 “La gang dei sogni”.
I suoi libri sono tradotti da importanti case editrici come Gallimard e Albin Michel (Francia), Luebbe (Germania), Azbooka (Russia), Hayakawa (Giappone), Bitter Lemon Press (Inghilterra, Canada e USA) e poi in Spagna, Serbia, Olanda, Croazia, Slovenia, Grecia.
Nel 2019 esce per Rizzoli La figlia della libertà.
La storia
Le vicende si svolgono nell’arco di due anni, 1912 e 1913, ed hanno come protagonisti tre giovani, Rosetta, Rocco e Raechel.
Rosetta vive ad Alcamo, un paesino della Sicilia, dove è costretta a subire la violenza di un depravato e potente barone, proprietario di tutte le terre del paese: per sfuggirgli non le resta altro che la fuga nel nuovo mondo, quindi si imbarca in un piroscafo per Buenos Aires.
Anche Rocco vive in Sicilia, a Mondello: è figlio di un mafioso morto in un agguato ma il giovane non vuole seguire la strada del padre, anche se il potente boss della zona lo vorrebbe suo affiliato, per questo decide di lasciare il suo paese, desiderando una nuova vita, e si imbarca sullo stesso piroscafo su cui è salita Rosetta.
Raechel è un’adolescente: vive nella comunità ebraica di un piccolo paesino della Polonia.
La povertà e i continui pogrom dei russi rendono la vita molto difficile ma l’arrivo di Amos, che si presenta come esponente di una società israeliana di mutuo soccorso, sembra prospettare nuove opportunità: egli infatti offre la possibilità ad alcune ragazze di trasferirsi a Buenos Aires dove, assicura, avranno una vita agiata e sicura.
Con uno stratagemma anche Raechel riesce a partire così le vicende dei tre protagonisti hanno come sfondo la capitale argentina, meta di sogni e speranze.
Le vite dei tre giovani, che poi si intrecciano, sono molto difficili anche a Buenos Aires, la metropoli argentina sembra inghiottire chi vi abita. Rocco scopre, ben presto, che anche nel nuovo mondo deve fare i conti con la mafia, le giovane polacche sono destinate, in realtà, al mercato della prostituzione e il barone siciliano insegue Rosetta fino in Argentina per vendicarsi di lei.
Recensione
Appena iniziata la lettura, è molto difficile poi separarsene perchè l'autore riesce veramente a tenere desto l'interesse del lettore. La storia narrata ha dei significati importanti: i tre protagonisti lottano per la realizzazione dei loro progetti, per la loro libertà e per la loro dignità, affrontando tutti i pericoli che ne conseguono in quella società.
Nel loro agire coinvolgono anche altri: sfruttati, diseredati, vittime di soprusi, uomini, donne, tutti schiacciati dalla prepotenza e dalla povertà, hanno una possibilità di riscatto grazie a Rocco e Rosetta però questo coinvolgimento e il successivo legame di solidarietà si realizzano troppo facilmente con una svolta narrativa poco realistica anche se esaltante.
Il romanzo ha, secondo me, anche un altro punto debole: per rappresentare una realtà così dura non occorre utilizzare un linguaggio spesso volgare come ha fatto l'autore, il suo frequente ricorso a termini che potevano essere evitati, senza con questo edulcorare la realtà, mi ha dato molto fastidio.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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