Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Com'era verde la mia vallata
Autore: Llewellyn Richard
Editore: Mondadori
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 1962, Pagine: 594
Autore
Richard Llewellyn, nato Richard David Vivian Llewellyn Lloyd (Londra, 8 dicembre 1906 – Dublino, 30 novembre 1983), è stato uno scrittore britannico, di padre gallese. Ha viaggiato per quasi tutta la vita. Prima della seconda guerra mondiale ha lavorato come minatore e, durante il conflitto, è stato capitano delle Guardie Gallesi. Dopo la guerra, lavorò come giornalista e come sceneggiatore per la MGM. Passò gli ultimi periodi della sua vita ad Eilat, in Israele.
Molti dei romanzi di Llewellyn sono ambientati in Galles. Il più noto è "Com’era verde la mia vallata", scritto nel 1939, che ha ottenuto riconoscimenti internazionali e da cui è stato tratto l'omonimo film. Il romanzo e il film trattano del mondo delle comunità minerarie del sud del Galles, dove Llewellyn passò la sua infanzia coi nonni.
La storia
Le vicende narrate si svolgono in un piccolo paese del Galles negli ultimi anni dell’800.
Il narratore è Huw, il più piccolo della famiglia Morgan, protagonista del romanzo: ormai anziano, Huw sta per lasciare definitivamente la sua vallata, non più verde perché ricoperta dai detriti della miniera di carbone, intorno a cui ruota l’economia del luogo.
Sul punto di dire addio ai luoghi della sua infanzia e della sua giovinezza, Huw ricorda quel passato felice raccontando le vicende della sua famiglia e, insieme, quelle del paese.
La famiglia Morgan è un famiglia numerosa che vive serenamente, infatti molto forti sono i legami familiari, al centro dei quali i genitori di Huw: i suoi fratelli sono tra i primi protagonisti delle lotte dei minatori per ottenere migliori condizioni di lavoro ed è grazie a loro che nasce l’Unione, primo esempio di sindacato dei minatori.
Ci sono momenti difficili nella vita della famiglia, specialmente in occasione degli scioperi, ma i legami di affetto e la rete solidale con l’intero villaggio permettono di superarli anche se poi, con il passaggio all’epoca industriale, saranno sempre più numerosi coloro che dovranno lasciare la vallata in cerca di condizioni migliori, come i fratelli di Huw e nuove idee, ispirate a Marx, sostituiranno quei precetti cristiani di amore, pazienza e solidarietà, sostenuti dal padre di Huw e dal pastore del paese, sempre vicino ai più deboli.
Recensione
Riletto dopo molti anni, trovo questo romanzo ancora bellissimo e suggestivo sia per il quadro sociale che rappresenta sia per il senso di struggente nostalgia che lo pervade: è la nostalgia del protagonista non solo per il verde di quel luogo, ora sostituito dal grigiore dei detriti, ma per quella dimensione di vita, per quei legami parentali e non solo, ormai definitivamente scomparsi sia per la morte di quelle persone sia per il diffondersi di un diverso stile di vita.
Molto reali e vivi i personaggi presentati, delicati i sentimenti e le descrizioni: un bel classico della letterature inglese che merita di essere letto (o riletto).
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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