Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: La via del tabacco
Autore: Caldwell Erskine
Editore: Mondadori
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 1959, Pagine: 159
Autore
(White Oak, Georgia, 1903 - Paradise Valley, Arizona, 1987) Scrittore statunitense. Figlio di un ministro presbiteriano, ha ambientato nelle campagne degli stati del Sud, conosciute per esperienza diretta, i romanzi che gli hanno dato la fama: La via del tabacco (Tobacco road, 1932), fortunatissimo anche nella versione teatrale, e Il piccolo campo (God’s little acre, 1933).
Recensione
Le vicende si ambientano in Georgia, nel profondo Sud degli USA, nel periodo immediatamente successivo alla Grande Crisi che, tra l’altro, ridusse in povertà molte famiglie contadine.
Una di queste è la protagonista del romanzo: è la famiglia Lester, poveri contadini bianchi, il cui capofamiglia, Jeeter, si ostina, ogni anno, a voler coltivare il suo campo a cotone ma non ha soldi per l’acquisto di semi condannando così la sua famiglia alla povertà.
Jeeter non vuole trasferirsi in una filanda in città, come hanno fatto molti suoi figli, per il suo forte legame con la terra anche se i suoi familiari si nutrono di radici o di rape rubate ai vicini.
La moglie è alla ricerca disperata di un abito da indossare quando morirà, l’anziana madre, da tutti maltrattata, è perennemente affamata, il figlio minorenne, Dude, si sposa con una predicatrice, Bessie, quarantenne, perché gli promette l’acquisto di un auto che lo stesso Dude potrà guidare, la figlia dodicenne è sposa di un vicino di casa che potrebbe assicurarle il cibo mentre l’altra figlia rimasta a casa ha il labbro leporino e per questo non trova un marito.
Con estremo realismo e, a volte, con toni grotteschi, l’autore racconta la situazione dei protagonisti: miseria, povertà, degrado ma anche imbarbarimento caratterizzano un contesto in cui non c’è spazio per speranze di riscatto.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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