Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: La palude
Autore: Link Charlotte
Editore: Corbaccio
Argomento: Giallo
Anno: 2019, Pagine: 490
Autore
È una delle scrittrici tedesche contemporanee più affermate. Deve la sua fama soprattutto alla sua versatilità: conosciuta inizialmente per i suoi romanzi a sfondo storico, ha avuto molto successo anche con i suoi romanzi psicologici, tanto che ogni suo nuovo libro occupa per mesi i primi posti delle classifiche tedesche. È’ pubblicata in Italia da Corbaccio. Tra i titoli: La casa delle sorelle (2002), L'uomo che amava troppo (2004), L'ospite sconosciuto (2005), Un difficile eredità (2007), Giochi d'ombra (2015), La scelta decisiva (2017) e La palude (2019).
La storia
Kate Linville, sergente investigativo di Scotland Yard, si trova a Scarborough, nell’Inghilterra del nord, per vendere la casa di famiglia e, in modo casuale, è indirettamente coinvolta nella sparizione di un’adolescente, Amelie, di cui si sono perse le tracce da alcuni giorni.
Nel paesino, immerso nella nebbiosa brughiera inglese, è stato da poco ritrovato il cadavere di un’altra adolescente, anche lei scomparsa in modo misterioso quindi la famiglia di Amelie e la polizia locale, guidata dall’ispettore Caleb Hale, temono il peggio.
Pe fortuna Amelie viene ritrovata, aggrappata ad uno scoglio, sul punto di annegare: viene salvata da un uomo di passaggio, personaggio che appare a Caleb in realtà un po’ infido.
Amelie racconta di essere riuscita a fuggire ma, sotto shock, non è in grado di fornire descrizioni né del rapitore né del luogo in cui è stata tenuta prigioniera.
La vicenda, scopre Kate, assomiglia molto a quella di Hannah, un’altra adolescente scomparsa qualche anno prima e mai ritrovata: è possibile l’esistenza di un serial killer?
Il caso è dell’ispettore Hale ma Kate non può fare a meno di farsi domande, cercare risposte, insomma di indagare e sarà proprio lei, mettendo anche in pericolo la sua vita, a scoprire il filo che unisce le sparizioni delle adolescenti.
Recensione
Ottimo thriller!
La struttura, molto articolata, presenta vari fili conduttori che l’autrice gestisce abilmente con vari colpi di scena: il lettore è spinto più volte a trarre conclusioni ma, contemporaneamente, immagina che siano sbagliate senza però intuire, fino alla fine, il colpevole e il movente.
La scrittura è, secondo me, molto femminile e attenta anche alle dinamiche interiori dei personaggi: questo aspetto è un valore aggiunto ad una storia che si legge con molto interesse.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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