Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: La luna è tramontata

Autore: Steinbeck John

Editore: Mondadori

Argomento: Romanzo storico

Anno: 1965, Pagine: 241


Autore
John Ernst Steinbeck Jr.( Salinas, 27 febbraio 1902 – New York, 20 dicembre 1968) è stato uno scrittore statunitense tra i più noti del XX secolo, autore di numerosi romanzi, racconti e novelle. Fu per un breve periodo giornalista e cronista di guerra nella seconda guerra mondiale.
Nel 1962 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura.


La storia
Il romanzo si ambienta in un tranquillo paesino della Norvegia occupato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Il sindaco Orden, come i suoi concittadini, è inizialmente confuso, il suo popolo vive libero da secoli e la richiesta di collaborazione da parte del colonnello Lanser lo lascia interdetto perché “il popolo non approverebbe”.
L’iniziale sconcerto lascia il posto alla paura e all’odio: i tedeschi intendono sfruttare una miniera di carbone in cui gli abitanti devono lavorare ma sono numerosi gli atti di sabotaggio e servono a poco le fucilazioni esemplari.
Gli occupanti finiscono per sentirsi assediati perchè da parte della popolazione non solo non c’è collaborazione ma l’odio è palpabile: i nazisti non sono accolti e accettati con gioia, come la propaganda nazista vuol far credere, essi, al contrario, devono continuamente guardarsi le spalle in un crescendo di ostilità che logora i loro nervi.
L’unica soluzione per il colonnello tedesco è costringere il sindaco ad ordinare la cessazione delle attività di sabotaggio pena la stessa vita del primo cittadino ma, nella sua semplicità, l’uomo è capace di eroismo e grande coraggio.


Recensione
Questo toccante e pregevole romanzo di uno dei più grandi scrittori americani tratteggia una situazione che è ambientata in Norvegia ma è simile a tante altre verificatesi durante il secondo conflitto mondiale.
I personaggi sono pochi e, per quanto riguarda i soldati tedeschi, è interessantissima l'analisi indirettamente svolta dall'autore attraverso il loro comportamento: il colonnello è un uomo che conosce gli orrori della guerra e i ricordi della precedente lo rendono più umano anche se, comunque, obbedisce agli ordini, il capitano è invece un giovane ambizioso che vive e respira nella sua divisa, ci sono poi i due sottotenenti i quali, infiammati dalla propaganda nazista, affrontano con un malessere crescente la loro condizione di vincitori-assediati a cui si unisce una nostalgia sempre più forte degli affetti familiari.
Dall'altra parte, il sindaco Orden e i suoi cittadini: essi rappresentano, nella loro semplicità, i valori della libertà e della dignità a cui non sono disposti a rinunciare, neanche se il prezzo da pagare è la loro vita.
Il realismo moralmente risentito e una sottile vena umoristica in alcuni passaggi rendono questo romanzo una lettura affascinante e commovente.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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