Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Inès dell’anima mia
Autore: Allende Isabel
Editore: Feltrinelli
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2006, Pagine: 326
Autore
Nata a Lima nel 1942, vive da molti anni negli USA. Considerata una delle voci più significative della narrativa contemporanea, è autrice di molti romanzi di successo tra cui “La casa degli spiriti”.
La storia
Inès Suarez nasce agli inizi del 500 in un piccolo paese dell’ Estremadura, in Spagna. Decisa ed intraprendente, si sposa con Juan De Malaga, un uomo che la affascina, con il quale vive intensi momenti di passione ma, in pratica, è lei che mantiene la famiglia, cucinando e ricamando. Ben presto il marito la abbandona per recarsi nel Nuovo Mondo: sono gli anni della conquista delle Americhe e tanti, Hidalgos o poveracci, lasciavano la Spagna attirati dal miraggio di terre e ricchezze. Inès, lavorando duramente riesce a mettere da parte quanto basta per pagarsi il viaggio fino al Nuovo Mondo: vuole ritrovare il marito ma di più la spinge il desiderio di avventura e di affermazione di sé. Arrivata nelle Americhe, in Perù scopre che il marito è morto ma, con coraggio e determinazione, si appresta a crearsi una nuova esistenza. Casualmente, incontra Pedro De Valdivia, hidalgo famoso nel Nuovo Mondo per il suo coraggio e il suo valore. Tra i due nasce un intenso e profondo amore che li accompagna nella realizzazione di un sogno comune: la conquista del Cile e la creazione di un regno spagnolo e cristiano di prosperità e pace.
Pedro è animato anche dal desiderio di gloria, dall’aspirazione a lasciare il proprio nome inciso nella storia ma sa che non potrebbe farlo senza avere al suo fianco la donna amata, la sua “Inès dell’anima mia”. Con pochi soldati e con numerosi indios sottomessi, dal Perù, Pedro e Inès arrivano, dopo un viaggio estenuante e faticosissimo, in Cile dove fondano la città di Santiago. I primi anni in Cile sono molto difficili: carestie, attacchi degli indios e difficoltà di ogni genere affliggono i coloni spagnoli che, però, con coraggio e tenacia non solo resistono ma fondano altre città, anche grazie all’arrivo di nuovi conquistadores e coloni spagnoli, attirati dalla scoperta dell’oro. Inès è instancabili nella sua attività di “governatrice” di Santiago: cura i malati, assiste i più poveri, protegge gli indios dai maltrattamenti di alcuni coloni spagnoli. Non è però accanto a Pedro De Valdivia che vivrà la sua maturità e la sua vecchiaia ma con un nuovo amore che la accompagnerà per più 30 anni nell’ultima parte della sua esistenza.
Recensione
Inès Juarez, protagonista del romanzo, è un personaggio storico di cui I. Allende ha ricostruito le vicende sulla base di un attento e preciso studio di numerosi documenti e testi storici (le fonti sono elencate alla fine del romanzo).
L’autrice ha solo filtrato “con un esercizio minimo di immaginazione” quanto riportato dai documenti regalandoci, così, un nuovo splendido romanzo. La narrazione è fatta in prima persona da Inès, che ormai all’età di 70 anni, affida alla figlia Isabel il racconto della sua vita. Il romanzo è, quindi, un lungo flashback, un ricordare lucido e saggio della protagonista che ripercorre con intensità e commozione incontri ed episodi che sono rimasti scolpiti nel suo cuore. E’ bellissima la figura di Inès che, con dispiacere, si lascia arrivati all’ultima pagina del romanzo, è una donna coraggiosa e appassionata, decisa e generosa, che si fa subito amare dal lettore. Il romanzo, mentre racconta, a volte con toni epici, le vicende della protagonista, è anche un grande affresco sulla realtà storica della “conquista” con tutti i suoi risvolti di crudeltà ed egoismo verso i nativi, risvolti che la stessa Inès, donna moderna, mette in luce.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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