Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Morte a Pemberley

Autore: James P.D.

Editore: Mondadori

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2013, Pagine: 345


La storia
Inghilterra 1803: da sei anni Elizabeth e Darcy (i protagonisti di Orgoglio e pregiudizio) vivono felicemente nella sontuosa tenuta di Pemberley.
In occasione dell’annuale ballo in memoria di Lady Anne, fervono i preparativi: Elizabeth è molto impegnata, gli inviti, i fiori, gli abiti… aiutata dall’amata sorella Jane.
La sera precedente una carrozza si presenta alla villa: scende, angosciata, la sorella minore di Elizabeth, Lydia, chiedendo aiuto per il marito, Wickham, ambiguo e poco onesto, che forse è stato ucciso nel bosco.
Darcy e altri gentiluomini iniziano subito le ricerche dell’uomo e lo trovano, nel folto del bosco, vivo e piangente sul cadavere del suo amico Denny, dichiarandosi responsabile della sua morte.
Prestati i necessari soccorsi e pietosamente portato al palazzo il cadavere, Darcy informa le autorità competenti: Wickham è il maggior indiziato e, pertanto, verrà processato.
Anche se l’uomo è persona non gradita a Pemberley, la vicenda getta nello sconforto tutta la famiglia che poi assisterà anche al processo sperando in un giudizio di non colpevolezza perché, pur con tutte le sue mancanze, nessuno ritiene l’uomo capace di compiere un simile gesto…


Recensione
Il romanzo costituisce un sequel del famoso Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, scrittrice molto amata da P.D. James.
La storia raccontata, che pure ben ricostruisce quel contesto sociale, è però un po’ noiosa: Elizabeth e Darcy sono personaggi sullo sfondo, la trama del giallo si perde nelle convenzioni, nelle regole sociali, nel rispetto di una rigida etichetta che finisce per togliere vivacità e naturalezza alla vicenda.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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