Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: L'architettrice

Autore: Mazzucco Melania

Editore: Einaudi

Argomento: Romanzo storico

Anno: 2019, Pagine: 548


Autore
Scrittrice italiana. Laureata in Storia della Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea e in Cinema al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha scritto per anni soggetti e sceneggiature per il cinema.
Nella narrativa ha esordito nel 1992 con il racconto Seval e altri suoi racconti sono stati pubblicati successivamente da varie testate. I successivi romanzi sono stati ben accolti da pubblico e critica.


La storia
Roma, prima metà del Seicento: Plautilla Briccia è la secondogenita di Giovanni (che tutti chiamano il Briccio) artista eclettico e bizzarro ma povero: nella bambina il padre vede delle potenzialità e le trasmette il suo sapere sulla pittura.
Con il passare del tempo, nella Roma dei Barberini, del lusso più sfrenato e della povertà più assoluta, Plautilla realizza delle opere importanti ma è quasi impossibile per una donna emergere in un mondo dominato dagli uomini.
Plautilla, tramite il padre, conosce (e ne comprende il valore artistico) le opere più importanti realizzate in quegli anni grazie alla munificenza dei papi, entra in contatto con grandi artisti, come Pietro da Cortona, ma l’incontro più importante è quello con Elpidio, giovane abate che, come Plautilla si è consacrata alla pittura, si è consacrato al cardinal Mazzarino, sognando di servirlo nella corte di Parigi.
L’intelligenza, la determinazione e le doti di Plautilla la spingono ad interessarsi all’architettura al punto da diventare conoscitrice competente di spinte e contrafforti così, quando Elpidio, ormai uomo maturo, decide di investire le sue ricchezze in una villa che sia tra le più splendide di Roma, è Plautilla, tra lo sconcerto delle maestranze, l’”architettrice” e villa Benedetta, detta poi il Vascello per la sua forma particolare, diventerà la figlia che l’amore proibito e segreto di Plautilla ed Elpidio si è negata.


Recensione
Le rovine di villa Benedetta (il Vascello) fatta erigere da Elpidio a partire dal 1663 sono tutt’oggi visibili sul colle Gianicolo.
Di straordinaria bellezza ed originalità, come testimoniato da fonti storiche, fu per molto tempo disabitata fino a che nel giugno del 1849, durante le vicende della Repubblica romana, il Vascello venne quasi completamente distrutto e mai restaurato.
Oggi vi ha sede, occupando anche una parte del giardino, l’organizzazione dell’obbedienza massonica del Grande Oriente d’Italia.
Il romanzo, secondo la mia opinione il migliore dell’autrice, è quindi frutto di una scrupolosa ricerca storico-artistica ed è ricco di tali riferimenti a formare un quadro preciso e scrupoloso della Roma del ‘600.
Con la sua scrittura a flusso, l’autrice unisce all’arte e alla storia sentimenti e stati d’animo dei protagonisti realizzando un’opera affascinante e suggestiva.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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