
Autore della recensione: Chiara Ceccarelli
Titolo: Io, piccola ospite del führer
Autore: Schneider Helga
Editore: Einaudi
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2006, Pagine: 131
Autore
Helga Schneider è nata in Slesia ed è cresciuta in Germania e in Austria, paese di origine di entrambi e genitori. Vive a Bologna dal 1963 e scrive in italiano.
La storia
In questo romanzo Helga Schneider, ci apre la sua memoria e ci riporta a una Berlino ormai distrutta, nell'ultimo inverno prima della fine della guerra, grazie all'intervento di Helda la sorella della matrigna, che lavorava al ministero della propaganda, Helga e suo fratello Peter riescono ad entrare tra quei bambini "privilegiati" che visiteranno il bunker di Hitler, e ad incontrare il führer in persona.
Recensione
Il romanzo si legge benissimo è molto breve, ma intenso, ci fa capire come la guerra fu difficile anche per i tedeschi e nonostante i privilegi del führer, delle SS e delle alte gerarchie militari il popolo tedesco moriva di fame. Inoltre ci fa scoprire l'ideologia nazista come il führer nonostante la disfatta della guerra e la vista di Berlino in Fiamme non voleva vedere la realtà, e per i suoi piccoli ospiti voleva vedere il vigore fisico e un buon colorito (tanto che venivano usate le lampade al quarzo). Inoltre "un buon nazionalsocialista non pensa! Non ha il diritto di pensare! Perchè chissà cosa penserebbe. Penserebbe cose disfattiste". Con queste frasi, scritte nel libro, si concepisce l’ideologia alla quale fossero abituati tutti i cittadini tedeschi fin da piccoli.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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