Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Col ferro e col fuoco
Autore: Sienkiewicz Henryk
Editore: Paoline
Argomento: Romanzo storico
Anno: 1961, Pagine: 804
Autore
Henryk Sienkiewicz (Wola Okrzejska, 5 maggio 1846 – Vevey, 15 novembre 1916) è stato uno scrittore e giornalista polacco. È l'autore del celebre romanzo Quo vadis?, per il quale ha ricevuto nel 1905 il premio Nobel per la letteratura.
La storia
Le vicende narrate si svolgono in Ucraina nella metà del Seicento: all’epoca dei fatti la regione appartiene alla Repubblica Polacca (in realtà monarchia) che si sta avviando al suo inarrestabile declino.
Il romanzo racconta un fatto storico, cioè la rivolta dei cosacchi dell’Ucraina per ottenere libertà e indipendenza dall’oppressione polacca: infatti le terre dell’Ucraina appartengono a grandi proprietari polacchi che hanno ridotto in condizioni di schiavitù i contadini.
A capo della rivolta l’ataman Chmielnicki a cui si contrappone il principe Geremia, grande condottiero, figura quasi messianica per i soldati polacchi: i cosacchi sono feroci quando insorgono, bruciano, uccidono con ferocia, distruggono… ma i polacchi, nella loro repressione, non sono da meno.
Tra i soldati di Geremia si distingue Skvzetuski, tenente degli ussari, con i suoi più fidati amici, condottieri valorosi, pronti al sacrificio: il tenente vive anche una tormentata storia d’amore che riflette i drammi di quel particolare conflitto.
Recensione
All’inizio la lettura presenta qualche difficoltà per i nomi, o meglio i cognomi dei protagonisti, difficili da memorizzare e per il contesto geografico in cui l’azione si svolge, che io personalmente non conosco affatto: però i personaggi principali sono pochi, quindi i nomi si ricordano e per i luoghi, l’immaginazione può supplire alla conoscenza.
Superate queste piccole difficoltà, la lettura diventa sempre più appassionante: le battaglie tengono con il fiato sospeso come le difficoltà e i pericoli che gli eroi devono affrontare. In modo potente, ma senza forzature, l’autore li presenta come antichi cavalieri, pronti ad anteporre la libertà, nel caso dei cosacchi, la patria, nel caso dei soldati di Geremia, alla propria vita, sullo sfondo della rude e selvaggia steppa.
Un romanzo splendido, affascinante nonostante (o forse per questo) d’altri tempi…
Presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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