Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Il pittore di anime
Autore: Falcones Ildefonso
Editore: Longanesi
Argomento: Romanzo storico
Anno: 2019, Pagine: 681
Autore
Nato nel 1959 in Spagna, è un avvocato specializzato in diritto civile: esercita a Barcellona dove vive con la sua famiglia.
La storia
Le vicende si svolgono a Barcellona nei primi anni del ‘900 quando la città diventa il centro del Modernismo.
Gaudì e altri artisti realizzano opere grandiose, infondendo vita e luce ai materiali inermi, commissionate anche dalla ricca borghesia catalana che sfoggia la sua posizione economica attraverso abitazioni lussuose e moderne di cui casa Batlló è un esempio.
Intanto però crescono le tensioni sociali, alimentate da un consistente gruppo di anarchici che rivendica condizioni di lavoro più giuste e più umane ricorrendo a scioperi che si trasformano in guerriglia urbana: da un lato gli anarchici e le loro donne, molto numerose, dall’altro lato la Guardia Civil che non esita a sparare sulla folla.
In questo contesto conducono la loro esistenza Dalmau, ceramista e pittore, e Emma, la donna di cui è innamorato: entrambi di famiglie anarchiche, vivono un amore difficile, riflesso delle vicende di una città che, tra lo splendore degli azulejos e la sordidezza dei quartieri popolari, affronta alcune tra le pagine più drammatiche della sua storia.
Recensione
Il romanzo è frutto di un’attenta e scrupolosa ricerca di carattere storico-artistico grazie alla quale il lettore assiste alla nascita di quelle affascinanti opere d’arte che ancora fanno mostra di sè nella seducente Barcellona: la Sagrada Familia, casa Pedrera, il Palau della musica…
Nello stesso tempo, l’autore delinea la storia dell’anarchismo catalano, presenza che, ancora oggi consistente nella regione, a volte abbraccia la causa indipendentista.
La lettura corre veloce sulle pagine perché il romanzo, di facile lettura, procede con un ritmo incalzante anche là dove prevale il contenuto storico, affrontato con una manifesta simpatia, da parte dell’autore, nei confronti degli oppressi e dei diseredati. Disturba il fatto che i toni della polemica sociale non si limitano ad essere risentiti, sono proprio aggressivi fino al fanatismo, mancano quindi nel romanzo quella levità e quella lucidità che hanno permesso ad altri grandi scrittori di affrontare tematiche sociali in modo indimenticabile.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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