Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Il quaderno dell'amore perduto
Autore: Perrin Valerie
Editore: Nord
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2016, Pagine: 344
La storia
Justine è una giovane aiuto-infermiera nella casa di riposo per anziani di un paesino nel cuore della Francia.
Paziente e affettuosa, le piace ascoltare le storie degli anziani affidati alle sue cure affinchè la memoria di quelle vite non si perda. In particolare, Justine è affezionata ad Helene e non si stanca mai di ascoltare la storia dell’amore della sua vita, Lucien, decide addirittura di scriverla per poi donarla al nipote di Helene.
Mentre l’anziana racconta e Justine fa tesoro della sua storia, la giovane è alla ricerca della verità sul tragico incidente in cui hanno perso la vita i suoi genitori e quelli di suo cugino Jules.
All’epoca dei fatti bimbi di pochi anni, sono stati cresciuti dai nonni paterni (i padri di Justine e Jules erano gemelli) con cura, certo, ma anche nel più totale silenzio riguardo lo strano incidente che ha reso orfani i due ragazzi.
Questa sorta di indagine porta Justine a scoprire una verità inconfessabile e a capire quanto sia potente la forza dell’amore.
Recensione
La narrazione si svolge su più piani temporali: la storia di Helene, che ha come sfondo gli anni ’30, poi la seconda guerra mondiale e il dopoguerra, la storia dei genitori della protagonista, negli anni ’90, infine le vicende private di Justine.
Lo stile e il ritmo della narrazione rendono la lettura semplice e scorrevole (anche troppo): alcune pagine sono autentiche e intense ma altre, intrise di sentimentalismo, sono prevedibili e troppo mielose con forzature evidenti perché, secondo me, mancano di quella pacatezza e quel garbo delicato presenti, invece, nell’altro romanzo dell’autrice “Cambiare l’acqua ai fiori”, recensito in questo sito.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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