Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Capriole in salita

Autore: Roveredo Pino

Editore: Bompiani

Argomento: Letteratura italiana

Anno: 2005, Pagine: 170


Autore
L’autore e’ nato nel 1954 a Trieste da una modesta famiglia di artigiani. Dopo varie esperienze ha lavorato per anni in fabbrica. Scrittore e giornalista,fa parte di varie organizzazioni umanitarie che operano in favore delle categorie disagiate.


Recensione
In questo romanzo autobiografico Pino Rovereto si racconta: con una scrittura originale, cruda ma appassionata insieme, ripercorre, in particolare, i primi trenta anni della sua vita, segnati da un progressivo precipitare nel baratro dell’alcolismo. Figlio di genitori sordomuti, ha un fratello gemello e una sorella con i quali, fin dalla nascita, condivide un’esistenza molto modesta, ai limiti della povertà. E’ nei figli che il padre, calzolaio, sogna una possibilità di riscatto e, nell’attesa, annega le frustrazioni della vita quotidiana nell’alcol.
Entrato in collegio con il fratello gemello, Pino mal ne sopporta severità, ingiustizie e crudeltà gratuite ma quello che l’aspetta fuori dalle odiate mura non è migliore. Lavori saltuari, interrotti perché è l’alcol, in poco tempo, che controlla la sua vita, bravate, che lo portano più volte a vivere l’esperienza del carcere, tentativi di disintossicazione, falliti perché il desiderio di bere è più forte anche del suo sincero amore per Luciana, poi sua moglie……tutto questo mentre il protagonista è sempre più consapevole di essere alla deriva, sta diventando un relitto umano e lo sa, nei rari momenti lucidi, ma l’etilismo, malattia e non vizio, ha praticamente distrutto tutte le sue capacità. In queste vicende la moglie, Luciana non è più in grado di dargli amore, ma non lo abbandona al suo destino e gli è a fianco anche quando, sebbene molto scettico, Pino entra in una comunità per alcolisti. Dopo la diffidenza iniziale, il protagonista comincia il difficile cammino della consapevolezza, dell’autostima e della disintossicazione fino a ritrovare la sua dimensione di uomo. Durante la sua strada verso l’inferno e durante, poi, la sua risalita, Pino incontra un’umanità sofferente ed emarginata, persone della vita di tutti i giorni che vivono in un dolore che, a volte, scivola addosso ad una società impermeabile ed egoista. E’ un romanzo di angoscia ma anche di speranza perché testimonia come dall’inferno dell’etilismo si possa uscire per ricominciare un’esistenza dignitosa, da esseri umani, nel rispetto di sé e degli altri.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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