Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Figli del Volga

Autore: Jachina Guzel

Editore: Salani

Argomento: Romanzo storico

Anno: 2021, Pagine: 510


La storia
Le vicende si svolgono dal 1918 al 1938 in Russia, precisamente lungo la riva del Volga dove erano sorti, dall’epoca di Caterina II, insediamenti tedeschi.
Protagonista è Bach, il maestro del paese che sorge sulla riva sinistra del grande fiume: è un uomo schivo, solitario, dall’aspetto insignificante, amante della poesia, con comportamenti a volte un po’ stravaganti ma accettati dalla comunità.
La sua vita cambia nel momento in cui un ricco proprietario terriero della riva destra gli affida l’incarico di istruire sua figlia Klara: nella reciproca timidezza, tra esitazioni, incertezze e pudori nasce tra i due un forte sentimento, l’unico della loro esistenza, ma la violenza della Storia travolge le loro vite e Bach avrà due figli a cui provvedere con un amore unico ed esclusivo.


Recensione
Il romanzo è più interessante nella parte iniziale, poi più volte ho avuto l’impressione che l’autrice volesse riempire pagine anche a costo di essere monotona o ripetitiva.
Il contesto storico è accennato così superficialmente che solo chi conosce bene questa parte della storia della Russia potrebbe districarsi: è un’opera diversa (e non all’altezza) rispetto al suo precedente romanzo, Zuleika apre gli occhi, recensito in questo sito.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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