Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Bruciata viva

Autore: Suad

Editore: Piemme

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2005, Pagine: 253


Autore
Suad è il nome sotto cui si cela una giovane cisgiordana che vive in Europa in una località tenuta segreta per motivi di sicurezza.
E’ sposata con un europeo e ha tre figli.


La storia
Suad nasce in Cisgiordania intorno al 1957,in un piccolo villaggio.
Nella sua famiglia c’è un solo figlio maschio:il padre non è affatto soddisfatto di sua moglie che gli ha dato ben quattro figlie femmine.
Di queste,una viene uccisa dal fratello,su ordine del padre,per una qualche colpa che Suad non ricorda bene,ma numerose altre bambine sono state uccise appena nate dalla stessa madre.
Il padre odia le figlie anche se esse lavorano tutto il giorno come schiave per pulire, lavare, cucinare, pascolare il gregge e badare all’ orto.
Naturalmente non vanno a scuola, sono totalmente analfabete e completamente ignoranti: non possono varcare il cancello di casa (solo con un preciso percorso per portare il gregge al pascolo) devono sempre camminare a testa bassa, non possono entrare nei negozi…
L’aspetto più tragico della condizione di Suad e delle sue sorelle è che esse, quotidianamente, vengono picchiate con violenza dal padre anche per motivi futili(un pomodoro raccolto un po’ acerbo).
In una situazione del genere, Suad spiega che ogni giovane vede nel matrimonio l’unica salvezza:è vero che la moglie viene picchiata dal marito(questo accade spesso alla sorella sposata e alla moglie di suo fratello) ma la donna sposata può uscire, andare nei negozi, perfino laccarsi le unghie…e queste incredibili conquiste valgono le botte prese in casa.
Suad sa che un giovane, vicino di casa, l’ha chiesta al padre in moglie ma in casa di Suad l’ipotesi è impensabile perché prima deve sposarsi la sorella più grande di Suad, solo dopo toccherà a lei.
La giovane, però, mentre stende il bucato, rivolge sguardi segreti al giovane e se ne innamora, forse, in realtà, si innamora dell’amore, o dell’idea che lei ne ha.
L’uomo, accortosi degli sguardi, segue Suad al pascolo e dopo alcuni incontri clandestini, dichiarandosi pronto a sposarla, la convince ad avere rapporti sessuali con lui.
Dopo alcune settimane, Suad si rende conto che aspetta un figlio e con terrore cerca di nascondere il suo stato:è consapevole del fatto che, secondo le usanze del suo villaggio, rischia la vita, anche perché il giovane scompare.
I suoi tentativi sono però inutili:la famiglia pronuncia il suo verdetto, la giovane deve morire per la sua colpa altrimenti vergogna e disonore ricadranno sulla famiglia stessa.
Con una crudeltà organizzata e pianificata, un giorno a casa rimane soltanto Suad:ne approfitta il cognato, esecutore designato, per cospargerla di benzina e darle fuoco.
Quasi miracolosamente, Suad non muore ma diversi giorni giace in ospedale senza che nessuno si occupi di lei finchè Jacqueline, un’operatrice di SURGIR(fondazione svizzera che aiuta donne e bambini vittime di crimini) tenta in tutti i modi di salvarla e di portarla in Europa dove attualmente Suad vive, ormai orribilmente sfigurata nel volto e nel corpo.


Recensione
Con questo libro l’autrice-protagonista racconta la sua drammatica storia che è, purtroppo, comune a tante altre donne che vivono in quelle zone in cui l’Islam si presenta con il più crudele e feroce dei volti.
La narrazione procede in modo diretto ed immediato con un linguaggio che ha poco di poetico perché molto crude sono le situazioni presentate e perché l’opera, più che per il valore artistico, è significativa per la testimonianza di un’esistenza veramente inconcepibile per le donne occidentali.
Secondo me, opere del genere possono costituire un aiuto per le donne che subiscono tali violenze,a patto che l’opinione pubblica e gli organismi internazionali si decidano a prenderne atto e a fare qualcosa per cambiare la situazione, però, nello stesso tempo, rischiano di alimentare, nel pubblico di massa, atteggiamenti anti - islamici perché pochi conoscono il Corano e pochi sanno che il vero Islam ha altri volti.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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