
Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Le pecore e il pastore
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio di Giorgianni
Argomento: Letteratura italiana
Anno: 2007, Pagine: 127
Autore
Andrea Camilleri nasce a Porto Empedocle nel 1925, sceneggiatore, regista e scrittore di fama, ha pubblicato romanzi polizieschi con protagonista il celebre commissario Montalbano e romanzi storici.
Recensione
Un opera un po’ diversa dalle altre dell’autore: si tratta infatti di un saggio storico tinto di giallo le cui vicende si svolgono nel 1945 ma hanno legami con fatti più lontani, dei primi decenni del ‘600.
Camilleri procede con una accurata ricerca storica riguardo il monastero di Palma Montechiaro vicino Agrigento: monastero di clausura, fu fondato dagli antenati di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel lontano ‘600 e ospitò, tra le altre, Suor Maria Crocifissa della Concezione, che morì in odore di santità nel 1699; proclamata Venerabile circa un secolo dopo, con la sua accesa spiritualità continuò a influenzare anche dopo la sua morte gli atteggiamenti delle suore che ritenevano un grande onore poter vivere nel monastero di Palma di Montechiaro.
Nel 1932 Giovanni Battista Peruzzo diventa vescovo di Agrigento: generoso, attento alle esigenze delle sue “pecore”, determinato e deciso, si schierò apertamente a fianco dei contadini in lotta contro i latifondisti, appena finita la II Guerra Mondiale, per ottenere la proprietà di parti di latifondi incolti.
Una sera d’estate del 1945, Peruzzo viene gravemente ferito da due colpi di fucile sparati nell’oscurità. Il vescovo rimane per diversi giorni tra la vita e la morte, nel dolore del popolo che ama profondamente il suo pastore.
Riuscì, tuttavia, a salvarsi: la polizia non perse tempo e, nel giro di pochi giorni, vennero individuati i responsabili dell’attentato.
Camilleri, che, con attenzione, ha studiato i documenti relativi al fatto, lascia intuire al lettore che probabilmente i presunti responsabili erano solo esecutori di ordini giunti da agrari e mafiosi, potenti alleati nella lotta contro i contadini.
Le vicende relative all’attentato sono scrupolosamente raccontate da Enzo di Natali nell’opera “L’attentato contro il Vescovo dei contadini”, libro che Camilleri legge con attenzione, colpito da una nota in cui si afferma che dieci suore del monastero offrirono la loro vita per salvare quella del vescovo.
Attraverso indagini su fonti storiche e dopo un dialogo con un possibile testimone, i fatti si presentano a Camilleri in tutta la loro agghiacciante verità.
Questa vicenda lo porta lontano nel tempo, alle macerazioni a cui le suore si sottoponevano specialmente nel clima della Controriforma ma ance al suo presente quando si discute su eutanasia, suicidio assistito, testamento biologico…
Lo scrittore non dà risposte, infatti alla fine del saggio afferma che “non riesco a tirare nessuna conclusione da questa vicenda”, vicenda che merita di essere letta anche per quel sottile legame che Camilleri coglie tra un passato molto lontano, uno più vicino e il nostro presente.
La lettura forse non appassiona come altre dello stesso autore ma incuriosisce e suscita interesse per gli elementi storici sottolineati.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
clicca qui per inserire il tuo commento.