Autore della recensione: Danny Montecchiani
Titolo: Lo squalificato
Autore: Osamu Dazai
Editore: Feltrinelli
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 1948, Pagine: 146
Autore
Osamu Dazai nasce in una ricca famiglia di latifondisti nel Nord del Giappone nel 1909.
Si avvicina fin da giovane alla politica in particolar modo alla morale anarchica.
A seguito della rottura con la sua famiglia Dazai si abbandona all'alcol e narcotici di vario tipo.
Morirà suicida dopo quattro tentativi nel 1948
La storia
Yozo, il protagonista di questo romanzo, è un estraneo agli occhi della società, lui stesso non riesce (e non riuscirà mai) a sentirsi parte di una comunità vera e propria. Nonostante i suoi continui impegni nella politica e nel suo lavoro di caricaturista Yozo non riesce a liberarsi da quel senso di inadeguatezza sociale che lo assale e i suoi rapporti tormentati con le donne non fanno altro che rafforzare il suo disagio.
Yozo è condannato, appena la sua vita sembra migliorare lo spettro della droga ritorna rendendo vani i suoi sforzi fino a quando non deciderà di attuare la più grande squalifica umana: il suicidio.
Recensione
Lettura drammatica. In questo romanzo domina il disagio e il più completo smarrimento. Il protagonista incarna le sensazioni che si respiravano nei primi anni 50 del 1900. Un mondo stravolto da guerre devastanti, crolli economici, rivoluzioni e totalitarismi senza precedenti. Questo romanzo è uno specchio di un paese, il Giappone, devastato dalla guerra e dalle bombe atomiche, dove c'era spazio solo per povertà e disperazione.
Lettura tutt'altro che allegra ma molto utile per capire la situazione di un paese che all'epoca nessuno pensava potesse diventare, oggi, una potenza economica mondiale.
Romanzo consigliato a chi volesse approfondire le sensazioni degli artisti ed intellettuali giapponesi nei loro anni più drammatici dove la disperazione era il centro delle loro opere.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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