Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Nero come la notte

Autore: Avoledo Tullio

Editore: Marsilio

Argomento: Giallo

Anno: 2020, Pagine: 524


Autore
Nato a Valvasone, in Friuli, nel 1957, Tullio Avoledo ha esordito nel 2003 con “L’elenco telefonico di Atlantide” (premio Forte Village Montblanc - Scrittore emergente dell’anno), romanzo che ibridava fantascienza e mitologia con una satira feroce del mondo bancario e della società italiana ai tempi dell’effimero trionfo della web economy. Ha poi pubblicato altri undici romanzi, prima per Sironi e poi per Einaudi e Marsilio, tra cui Lo stato dell’unione (2005), Tre sono le cose misteriose (2006, premio Super Grinzane Cavour), Breve storia di lunghi tradimenti (2007), Un buon posto per morire (2011, scritto a quattro mani con Davide “Boosta” Dileo dei Subsonica) e Chiedi alla luce (2016)


La storia
Sergio Stokar è un ex poliziotto che, forse per aver scoperto intrighi da cui doveva stare lontano, è stato drogato e picchiato poi abbandonato in una zona della città dove sorgono alcuni edifici che formano il complesso delle Zattere.
Sono edifici nei quali, con una serie di espedienti, vivono extra comunitari senza permesso: nelle Zattere c’è comunque una gerarchia e ci sono leggi da rispettare ed è proprio Stokar, in cambio dell’aiuto ricevuto, che si occupa di questo seguendo le direttive dei capi, quasi lo “sceriffo” del quartiere.
Il suo ruolo diventa più impegnativo in seguito agli omicidi di alcune ragazze delle Zattere, uccise in modo orribile: all’ex poliziotto, che ha tra l’altro un passato piuttosto torbido per quanto riguarda la sua vita privata, viene chiesto di indagare per individuare il colpevole.
Stokar è aiutato da una giovane che, volontariamente, aiuta le ragazze delle Zattere ma quando Stokar intuisce il filo conduttore che potrebbe portarlo al colpevole, la partita si fa particolarmente violenta e non è il solo a rischiare la vita…


Recensione
Noir di forte impatto, anche troppo: sembra che l’autore voglia a tutti i costi suscitare orrore, non c’è equilibrio nella narrazione con inutili e dettagliate scene di sesso, con l’indulgere in tutti i vizi del protagonista in un contesto che è realistico fino ad un certo punto.
La scrittura non ha cifre particolari…penso che non leggerò più nulla di questo autore.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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