Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Spatriati

Autore: Desiati Mario

Editore: Einaudi

Argomento: Letteratura italiana

Anno: 2022, Pagine: 277


Autore
Mario Desiati (Locorotondo, 13 maggio 1977) è uno scrittore, poeta e giornalista italiano.
È cresciuto a Martina Franca occupandosi di cronaca politica e sportiva su giornali locali tra cui «Il Corriere della Valle d'Itria». In seguito alla laurea in Giurisprudenza conseguita a Bari nel 2000 ha lavorato in uno studio legale e pubblicato saggi sulla responsabilità civile. Nel 2003 si è trasferito a Roma, dove è stato caporedattore della rivista «Nuovi Argomenti» ed editor junior della Arnoldo Mondadori Editore. Dal 2008 a ottobre 2013 si è occupato della direzione editoriale di Fandango Libri confluita oggi nel gruppo indipendente Fandango editore. Ha scritto e pubblicato poesie, antologie, saggi e romanzi. Collabora con «La Repubblica» e «L'Unità». Da un suo romanzo è stato tratto il film Il paese delle spose infelici.
Ha pubblicato, tra gli altri libri, Neppure quando è notte (peQuod, 2003), Le luci gialle della contraerea (Lietocolle, 2004), Vita privata e amore eterno (Mondadori, 2006, premio Paolo Volponi per l'impegno civile), Il paese delle spose infelici (Mondadori, 2008), Foto di classe (Laterza 2009), Candore (Einaudi, 2016). Il suo Ternitti (Mondadori, 2011) è entrato a far parte della cinquina dello Strega.
Nel 2022 ha vinto il Premio Strega con il romanzo Spatriati (Einaudi 2021).


La storia
Francesco e Claudia, due ragazzini, frequentano la stessa scuola media: lei è stravagante, decisa, sicura di sé, Francesco è timido, facilmente influenzabile, insicuro, eppure sono così simili che sui banchi di scuola nasce un legame che non si spezzerà più, nonostante le tante vicissitudini, a cominciare dal disastro delle rispettive famiglie che li rende ancora più complici visto che il padre di Claudia è amante della madre di Francesco.
Inseparabili, i due ragazzi crescono insieme: terminato il liceo, Claudia si trasferisce a Milano per frequentare con successo, grazie ad una ferrea autodisciplina, la Bocconi, Francesco rimane nel loro paese, Martina Franca, in Puglia.
La distanza non spezza il loro legame, ciascuno conosce l’altro come nessuno potrebbe: complici e confidenti restano anche quando Claudia si trasferisce a Berlino, convincendo l’amico a raggiungerla per vivere pienamente la sua vita, per cercare una felicità fuori dagli schemi e dalle regole del loro contesto.
Francesco accetta, trovandosi coinvolto in un insolito menage: altri incontri poi frastornano le loro vite ma sempre, comunque, fisicamente vicini o lontani, riescono a ritrovarsi.


Recensione
Questo romanzo, vincitore del Premio Strega 2022, fin dalle prime pagine presenta una scrittura, secondo me, notevole: elegante e fluida, sa essere delicata e ruvida insieme, a tratti prosa poetica, a tratti di un realismo troppo crudo, è comunque coinvolgente e fonte di continue sorprese per il lettore.
I due protagonisti sono sapientemente tratteggiati ma irrisolti fino alla fine nonostante le varie esperienze e i vari contesti socio-geografici in cui vivono tali esperienze: Martina Franca è il luogo delle origini (rifiutate), è la dimensione del sole, del mare, dei trulli, delle masserie … ma è anche lo spazio dei pregiudizi, del conformismo … non è questo un giudizio tanto edificante verso la città d’origine dell’autore …
Berlino è presentata come la città della trasgressione, il luogo in cui tutte le esperienze sessuali sono possibili e accessibili: forse però per tanti giovani che nella capitale tedesca si sono trasferiti, Berlino è anche altro, ricca di opportunità lavorative, città cosmopolita e culturalmente vivace.
In questo spazio, Francesco e Claudia cercano il proprio posto nel mondo: sono “spatriati” perché di molti luoghi quindi di nessuno, ma la loro ricerca, che è anche una ricerca di felicità, di appagamento, di realizzazione di sé, sembra percorrere solo la strada del sesso, nella promiscuità, nelle esperienze estreme, nella trasgressione, gran parte delle vicende ha solo questo come sfondo quindi, secondo me, la storia raccontata non può essere rappresentativa di una generazione, allora l’esperienza dello “spatriato” doveva essere presentata in modo più completo, universale, meno morbosamente erotico.
Come altri lettori anche io mi chiedo … per quali motivi questo libro ha vinto il Premio Strega?


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


clicca qui per inserire il tuo commento.