
Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Mi fido di te
Autore: Abate Francesco, Carlotto Massimo
Editore: Einaudi
Argomento: Giallo
Anno: 2007, Pagine: 175
Autore
Francesco Abate nasce a Cagliari nel 1964. Giornalista e dj nei club dell’isola, ha scritto anche alcuni romanzi.
Massimo Carlotto è nato a Padova nel 1956,vive a Cagliari. Considerato uno dei maggiori esponenti del NOIR mediterraneo, ha pubblicato diversi romanzi, tradotti in vari paesi. È anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora con quotidiani, riviste e musicisti.
La storia
Gigi Vinello, con una laurea secondo lui inutile, decide di tentare altre strade per diventare ricco, ad esempio quella di spacciare ecstasy nelle discoteche. Anche questo lavoro, però, comporta qualche rischio, ad es. quello di imbattersi in un padre troppo possessivo che non vuole che a sua figlia venga venduta droga: questa richiesta viene manifestata picchiando duramente Gigi.
Per proteggere la ragazza, evitando così trattamenti peggiori, Gigi finisce per diventare il fidanzato ufficiale della signorina Sambin: non riesce neanche lui a capire come ritrovi in questa situazione, gli eventi lo hanno travolto ed ora ai pranzi domenicali presso i futuri suoceri si aggiungono, addirittura, i preparativi per il matrimonio.
Da questa assurda situazione, Gigi, però, ricava un vantaggio: viene dal futuro suocero introdotto nell’ambiente delle sofisticazioni alimentari, grazie alle quali è possibile costruire vere e proprie fortune.
Con uno stratagemma si libera di fidanzata e suoceri, lascia il Veneto, dove si svolge la prima parte delle vicende, e si trasferisce in Sardegna.
Proprietario di un ristorante di lusso, il Chez Momò, fidanzato dell’ex-proprietaria, la bella Bianca, Gigi Vinello si costruisce un mondo perfetto:è ricco e rispettabile, amato da Bianca, nel suo ristorante ogni prodotto è di qualità rigorosamente controllata, addirittura Gigi beve acqua scozzese, ma intanto inonda i supermercati di prodotti scadenti e adulterati, dannosi per la salute e con un alto contenuto di sostanze tossiche.
Nel suo mondo perfetto, Gigi si sente completamente a posto ma, un giorno, qualcosa rischia di mandarlo in frantumi…
Recensione
Con questo ultimo romanzo, Carlotto, ormai considerato una delle migliori voci del noir italiano, affronta una delle piaghe più gravi e "nascoste" della nostra società: la sofisticazione alimentare, responsabile, tra l’altro, di molte delle intolleranze alimentari di cui un numero sempre crescente di individui soffre, collegata anche ad un altro problema.
Infatti, come spesso viene sottolineato nel romanzo, la riduzione del potere d’acquisto degli stipendi, spinge il consumatore a guardare al prezzo di ciò che consuma più che alla qualità.
Carlotto ci racconta questo mondo attraverso gli occhi di un personaggio che, nel suo egoismo e nella sua disonestà, risulta, però, veramente simpatico.
Pieno di risorse, sicuro di sé e delle sue scelte, rigorosamente salutista, con la massima disinvoltura avvelena mezza Italia, senza sentirsi per niente in colpa, anzi, candido e innocente, è pronto a sbarazzarsi di qualunque ostacolo.
La tecnica dello straniamento, utilizzata nella narrazione, produce effetti ironici che rendono la lettura veramente molto gradevole, anche per il susseguirsi piuttosto serrato degli avvenimenti in cui sono coinvolti, come sempre nei romanzi di Carlotto, anche imprenditori e forze dell’ordine corrotti.
Il tono ironico rende tutto più "leggero" senza però nascondere o sminuire la gravità dei problemi trattati, sui quali Carlotto dimostra di essere esattamente informato.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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Commenti - 1 presenti. Valutazione media: 7,00 / 10
Lucrezia Piermattei 3B afm (07/01/19)
Questo libro non è uno dei miei generi preferiti, però la lettura è molto scorrevole ed intrigante.
Vengono trattati tanti argomenti della nostra realtà, a volte descritti anche in modo crudo e diretto.
Il protagonista è un tipo che ama rischiare e mettersi nei guai, ma che nello stesso tempo rimane anche simpatico. Infatti, per questo motivo, il suo racconto mi ha preso molto e mi ha incuriosita.
L’unica nota negativa è stata la descrizione della sofisticazione alimentare.
Valutazione: 7 / 10