Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: La voce
Autore: Indridason Arnaldur
Editore: Guanda
Argomento: Giallo
Anno: 2008, Pagine: 316
Autore
Indridason è nato nel 1961 a Reykjavik: giornalista e critico cinematografico, si è poi dedicato alla scrittura sia di romanzi sia di sceneggiature.
La storia
Pochi giorni prima di Natale, in un prestigioso albergo di Reykjavik viene rinvenuto il cadavere di Gulli, il portiere-custode dell’albergo: l’uomo, in una posa particolare, è stato accoltellato.
Erlendur e la sua squadra iniziano le indagini che si presentano complesse perché, nonostante l’uomo lavorasse nell’albergo da circa 20 anni, nessuno sembra conoscerlo davvero tranne un turista inglese, tra l’altro dal fare sospetto, il quale spiega che Gulli era stato un bambino prodigio per le sue doti canore ma poi, con la muta della voce, non aveva più cantato né inciso dischi.
Il turista è un collezionista, la sua intenzione è quella di cercare i pochi dischi incisi da Gulli bambino perché essi hanno un notevole valore.
Tramite queste informazioni, Erlendur rintraccia la famiglia della vittima, la sorella e il padre, che non sembrano toccati dalla morte del loro congiunto: in effetti, dopo ulteriori ricerche, emerge una storia familiare piuttosto inquietante che spinge Erlendur ad approfondire alcuni dettagli della vita di Gulli.
Intanto alcune situazioni sospette emergono anche nella gestione dell’albergo: ci sono troppe mezze verità mescolate a bugie quindi le indagini procedono con fatica ma alcune scoperte e le intuizioni di Erlendur permetteranno di individuare il colpevole.
Recensione
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Questa storia, in particolare, è molto dolente e tocca nel profondo il protagonista, Erlendur, perché lo spinge a riflettere sulla sua famiglia di origine e sulle cause che potrebbero spiegare i suoi difficili rapporti con i figli.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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