
Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Nada
Autore: Laforet Carmen
Editore: Neri Pozza
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2006, Pagine: 268
Autore
Carmen Laforet nacque nel 1921 e morì nel 2004 a Barcellona.
Nel 1994 si impose all’attenzione della critica vincendo il Premio Nadal con Nada, considerato il miglior romanzo spagnolo del dopoguerra.
La storia
Andrea è una giovane orfana di 18 anni: si trasferisce a Barcellona, subito dopo la fine della guerra civile del 1936, per iscriversi all’università, ospite della famiglia della nonna.
I suoi parenti abitano a calle Aribau: via borghese in un quartiere borghese ma, in realtà, l’abitazione manifesta tutti i segni di un disfacimento economico e morale che confina con la povertà e lo squallore.
L’appartamento è fatiscente:vecchi mobili, segno di una passata agiatezza, sono accatastati ovunque tra il disordine e la polvere.
In questo ambiente cupo e surreale vivono personaggi che lo riflettono:Juan,lo zio di Andrea, sull’orlo della follia , con la moglie Gloria che subisce le continue percosse e gli scatti di furore del marito, il fratello di Juan, Ramon, accattivante e suadente, artista, in realtà corrotto e meschino, forse vittima dei tempi, la spettrale domestica Atonia, morbosamente legata a Roman, Angustias, rigida e severa, e infine la nonna, a volte lucida, a volte persa in un passato lontano.
In questo ambiente la vita per Andrea è difficile, oltre ad essere molto diversa da quella che aveva sognato.
Molto inquietante è la figura di Roman, che getta un’ombra anche sull’amicizia tra la protagonista ed Ena, unico punto di riferimento per Andrea.
Sarà proprio l’amicizia di Ena che permetterà ad Andrea di dare una svolta alla sua vita.
Recensione
Molto elgante e raffinato, il romanzo presenta il disfacimento morale che diventa anche fisico in una Barcellona che conserva il suo fascino, colto nel trascolorare delle stagioni e dei vari momenti della giornata.
Le vicende si svolgono subito dopo la conclusione della guerra civile spagnola, durante il franchismo che, seppure non direttamente citato, incombe sulla città, come su tutta la Spagna.
Echi della guerra civile si avvertono nelle vicende dei personaggi: sono stati gli orrori di essa, insieme a torture e prigionia, che hanno reso Juan, Roman, Atonia…spettrali o folli e le loro vite "nada"(nulla ) nel totale vuoto esistenziale.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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