Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Mi limitavo ad amare te

Autore: Postorino Rosella

Editore: Feltrinelli

Argomento: Letteratura italiana

Anno: 2023, Pagine: 345


Autore
Rosella Postorino è una scrittrice italiana. Cresciuta a San Lorenzo al mare (IM), vive a Roma. Ha esordito con il racconto In una capsula (Ragazze che dovresti conoscere, Einaudi Stile libero 2004), ha poi pubblicato alcuni racconti e un saggio di critica letteraria, Malati di intelligenza (nell’antologia Duras mon amour 3, Lindau 2003). Il suo primo romanzo, La stanza di sopra, uscito a febbraio 2007 per Neri Pozza Bloom, è entrato nella rosa dei tredici finalisti del Premio Strega e ha vinto il Premio Rapallo Carige Opera Prima e il Premio Città di Santa Marinella. Tra le sue collaborazioni: la Repubblica e Rolling Stone.
Ha pubblicato inoltre L’estate che perdemmo Dio (Einaudi Stile Libero, 2009; Premio Benedetto Croce e Premio speciale della giuria Cesare De Lollis) e Il corpo docile (Einaudi Stile Libero, 2013; Premio Penne), la pièce teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro (in Working for Paradise, Bompiani, 2009), Il mare in salita (Laterza, 2011) e Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018; Premio Campiello, Rapallo, Pozzale Luigi Russo, Vigevano Lucio Mastronardi, Chianti, Wondy, Sogna Lib(e)ro e, in Francia, Prix Jean Monnet; Libro dell’anno per i gruppi di lettura di Fahrenheit Radio Tre). È fra gli autori di Undici per la Liguria (Einaudi, 2015). Nel 2019 esce Tutti giù per aria, edito Salani. Sempre con Salani pubblica nel 2022 Io, mio padre e le formiche. Lettera ai ragazzi sui desideri e sul domani. Nel 2023 esce per Feltrinelli il romanzo Mi limitavo ad amare te, candidato al Premio Strega.


La storia
Le vicende si svolgono a Sarajevo poi in Italia a partire dal 1992 durante l’infuriare della feroce guerra che ha sconvolto la Jugoslavia.
Nada, Omar e Danilo sono tre ragazzini che, insieme a tanti altri, molti provenienti dall’orfanotrofio, salgono su un pullman per mettersi in salvo in Italia, in questa occasione inizia la loro amicizia.
In realtà non vorrebbero partire, specialmente Omar che è stato separato dalla mamma a causa dello scoppio di una granata ed è convinto che sia ancora viva e che lo stia cercando, ma come potrà ritrovarlo se ora è costretto a partire?
In Italia i bambini vengono accolti in strutture religiose: hanno cibo, vestiti, frequentano la scuola… ma non riescono a dimenticare la guerra, i bombardamenti…soprattutto le loro famiglie, le madri che forse li stanno cercando.
Trascorrono gli anni, Nadia, Oscar e Danilo vivono esistenze differenti che però a volte ancora si incrociano: ciascuno a suo modo ha reagito allo strappo vissuto nell’infanzia ma l’averlo condiviso diventa, una volta adulti, uno dei punti fermi della loro vita.


Recensione
La vicenda, ispirata a una storia vera, è drammatica e toccante, narrata con una scrittura a volte anche ruvida che mette a nudo le lacerazioni che provoca la guerra, le quali si aggiungono alle conseguenze dell’assenza affettiva dei genitori.
Queste ferite, con il passare degli anni, non sono mai guarite e sempre, in un modo o nell’altro, ciascuno dei tre ritorna a quell’infanzia mancata che li ha segnati per sempre, a quei drammi per i quali non può esserci un lieto fine.
Un romanzo molto triste ma di pregio e qualità.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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