Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Equatore
Autore: Sousa Tavares Miguel
Editore: Cavallo di ferro
Argomento: Romanzo storico
Anno: 2005, Pagine: 492
Autore
Miguel Sansa Tavares è nato a Porto. Prima avvocato, è diventato un famoso giornalista pubblicando numerosi reportage di viaggi.
Equatore è il suo primo romanzo ed ha riscosso un successo internazionale.
La storia
Lisbona: 1905
Luis Bernardo Valenza (37 anni) ricco e affascinante, conduce un’esistenza elegante e spensierata, ben accetto nell’alta società della capitale portoghese.Economicamente agiato, grazie anche ad un’attività commerciale lasciatagli dal padre, si è reso noto all’opinione pubblica per alcuni opuscoli da lui scritti in cui sottolinea la necessità, da parte del Portogallo, di assumere atteggiamenti più moderni e umani nei confronti degli indigeni delle colonie, in modo da essere non solo paese colonizzatore ma, ancor di più, civilizzatore.
Anche per queste sue idee, viene incaricato dal re in persona di assumere l’incarico di governatore delle isole di S. Tomè e Principe, al largo della costa africana.
La situazione, in queste colonie, è molto delicata: da un lato i proprietari terrieri portoghesi si sentono in diritto di sfruttare come credono la manodopera di colore importata dall’Angola, altra colonia portoghese, d’altro lato ci sono leggi e accordi internazionali che proibiscono il lavoro in condizioni di schiavitù.
L’Inghilterra, principale importatrice del cacao di S. Tomè, minaccia il boicottaggio economico se il Portogallo non si impegna a garantire il rispetto delle leggi internazionali.
Il compito di Luis Bernardo è quello di convincere i coloni della necessità di attuare metodi diversi con i lavoratori neri ma anche di convincere il console inglese inviato sull’isola che non esiste schiavitù a S.Tomè.
Immerso nel caldo equatoriale, in una natura sensuale che finisce per ammaliarlo,Luis Bernardo si trova ad affrontare una serie infinita di ostacoli e difficoltà: l’ostilità dei proprietari terrieri è palpabile e cresce di fronte all’amicizia spontanea tra Luis e il console inglese, uomo intelligente e sincero, al quale non sfuggono le reali condizioni dei lavoratori dell’isola.
La missione di Luis si rivela quasi impossibile, anche se egli è convinto della validità della stessa e dei suoi principi, ma queste certezze non evitano il tragico epilogo.
Recensione
Romanzo storico di interessante lettura, Equatore presenta un accurato affresco degli anni dell’imperialismo, giustificati, da alcuni, proprio in nome della missione civilizzatrice degli europei (il fardello dell’uomo bianco).
L’autore ci presenta come, accanto ad alcuni convinti di tale compito o, comunque, animati da atteggiamenti umanitari,vi fosse però una maggioranza in cui alla miopia politica si aggiungeva una totale mancanza di scrupoli.
Ecco, allora, le pagine che mostrano le sofferenze e i patimenti subiti dai neri angolani, la loro ansia di riscatto ma anche la loro rassegnazione dovuta all’assuefarsi a determinate condizioni.
Questo è, però, anche un romanzo che dipinge l’Africa equatoriale nei suoi intensi profumi, nei suoi colori che finiscono per procurare quel “mal d’Africa” di cui lo stesso protagonista rimane vittima.
Ma è anche il romanzo di un uomo che, con le sue debolezze e i suoi limiti, con tenacia e con coraggio difende quello in cui crede.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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