Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: La figlia del podestà
Autore: Vitali Andrea
Editore: Superpocket
Argomento: Romanzo storico
Anno: 2007, Pagine: 350
Autore
A.Vitali è nato nel 1956 a Bellano, sul lago di Como, dove esercita la professione di medico.Ha pubblicato numerosi romanzi ottenendo anche premi e riconoscimenti.
La storia
Bellano (lago di Como ), 1931.
Il podestà, Agostino Meccia, vanitoso e ambizioso ma, fondamentalmente, incapace, è preoccupato per la figlia Renata, giovane esuberante e caparbia.
Sicuramente la figlia è innamorata ma il podestà non conosce il nome dell’amato e teme che combini qualche pasticcio.
Ben presto i problemi familiari passano in secondo piano perché, più importante, in nome del suo prestigio di podestà fedele al regime e a Lui (così viene indicato il duce), è l’attuazione di un ambizioso progetto.
Si tratta di una linea di idrovolanti che collegherà Bellano, Como e Lugano: il costo del progetto è consistente e lo fa notare il segretario comunale ma il podestà non sente ragioni.
Bellano, con questa linea, supererà di gran lunga, in modernità, gli altri comuni e lui, Agostino Meccia, ne avrebbe tratto onore e fama.
Mentre, con una serie di intrighi e di equivoci, prosegue la realizzazione del progetto, Renata, con l’aiuto della ultraottantenne e arzilla zia Rosina, elabora un piano per costringere il padre ad accettare il fidanzato.
Dopo molti inganni e malintesi,progetti e fallimenti che coinvolgono anche altri personaggi, la storia si conclude con…”nessuno che si fa male in questa vicenda”.
Recensione
Romanzo da leggere tutto d’un fiato per l’arguzia e la bonaria ironia con cui vengono tratteggiati i personaggi: figure vive e che sembra di avere davanti agli occhi, come se fossero sulla scena di un film che scorre rapido davanti ai nostri occhi.
Ogni singola vicenda ne racchiude un’altra, poi un’altra ancora…fino a realizzare un quadretto di vita molto vivace, anche perché al narratore esterno si sostituiscono i punti di vista dei vari personaggi attraverso i quali vengono colti gli aspetti più quotidiani e umani della vita di un paesino in quel fascista anno 1931.
Insieme, però, il romanzo è anche una gradevolissima “commedia umana” di qualunque epoca, anche della nostra.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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