Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Prima esecuzione

Autore: Starnone Domenico

Editore: Feltrinelli

Argomento: Letteratura italiana

Anno: 2007, Pagine: 141


Autore
Domenico Starnone (Napoli 1943 ) ha fatto l’insegnante e, oltre ad opere narrative, ha scritto libri satirici sulla vita scolastica.Da alcuni suoi romanzi sono stati tratti film.


La storia
Domenico Stasi è un insegnante in pensione che si dedica alla scrittura di romanzi.
Venuto a conoscenza del fatto che una sua ex alunna, Nina, è indagata con l’accusa di partecipazione a banda armata, si mette in contatto con la ragazza e riceve da lei un misterioso incarico.
Infatti deve recarsi in un appartamento e cercare le frasi sottolineate in un libro; eseguito il compito e trasmesso il messaggio, il professore riceve un pacco all’interno del quale è contenuta una pistola con la foto di un uomo e l’indicazione dell’ora e del luogo in cui deve avvenire l’esecuzione.
Il finale è aperto.


Recensione
Il romanzo, di interessante lettura, si caratterizza per una scrittura tesa e lucida.
L’autore si presenta molto diverso da come lo ricordavo per la lettura di “Ex cattedra” e “Fuori registro”: non ci sono infatti toni ironici né satirici ma piuttosto intensi e drammatici.
E’ originale la struttura della narrazione perché l’io narrante diventa anche protagonista del romanzo che egli stesso sta scrivendo, così finzione letteraria e realtà si mescolano al punto tale che non è sempre facile distinguerle, ma non è neanche necessario.
L’opera presenta, così, tre voci: quella di Starnone,quella di Stasi e quella del protagonista del romanzo che Stasi sta scrivendo. I tre protagonisti manifestano una medesima e condivisibile attenzione verso gli ultimi, i poveri, i diseredati...( l’anziano Stasi ancora si arrabbia davanti alle ingiustizie del mondo e durante i suoi anni di insegnamento ha sempre cercato di trasmettere questa indignazione) ma, secondo me, non è proprio accettabile giustificare, in loro difesa, l’uso delle armi e lo spargimento di sangue.
I tre protagonisti non arriverebbero mai ad uccidere ma sono dalla parte dei “giusti” che lo fanno.
Domenico Starnone dovrebbe ricordarsi di quanti, in difesa di chi non può difendersi, hanno donato la propria vita senza usare le armi, e di quanti, per amore di giustizia e pace, hanno perso la propria vita senza mettere a repentaglio quella degli altri.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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