Autore della recensione: Diletta Pelonara 4 B Programmatori
Titolo: La tregua
Autore: Levi Primo
Editore: Einaudi
Argomento: Storia
Anno: 2005, Pagine: 272
La storia
Il libro inizia con l’arrivo dell’Armata Rossa al campo di Buna-Monowitz che costrinse i Tedeschi a ritirarsi, infatti, con l’arrivo dei Russi, i Tedeschi abbandonarono i campi, dandosi alla fuga, dopo aver distrutto i Lager e i loro occupanti. Dei dodicimila internati sopravvissero solo ottocento, la maggior parte dei quali malati. L’arrivo dei Russi rappresentò il sicuro ritorno a casa, la libertà e la fine della guerra, ma per i sopravvissuti l’aria della libertà suonò “grave e chiusa”, infatti molti di loro si sentirono “smarriti, svuotati e incapaci di essere liberi”. I Russi portarono i primi soccorsi e i prigionieri ancora in vita, i malati, i moribondi vennero trasferiti al Campo di Auschwitz, che fu adibito ad un centro di raduno per i deportati.
Qui Levi, appena giunto, si ammalò di scarlattina ed ebbe modo di conoscere molti personaggi, però rimase stupito dai volti e dagli sguardi vuoti dei bambini. Ristabilitosi, abbandonò il campo unendosi a coloro che erano in grado di affrontare il viaggio di ritorno nei rispettivi paesi.
Recensione
E’ una lettura molto impegnativa, ma allo stesso tempo scorrevole e interessante. Attraverso la narrazione delle proprie esperienze, l’autore ci presenta la storia di una vicenda interiore, quella cioè dei guasti irreparabili impressi dal Lager nell’animo dei sopravvissuti. La Tregua è come un’odissea, è il libro del ritorno, inteso come un travaglio interiore, lotta contro le memorie; le tappe del viaggio illustrano i momenti di quel doloroso itinerario che è il recupero dell’io, dell’integrità umana, calpestata dalle tremende ferite che ha dovuto subire. E’ una lettura per tutte le età.
Presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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