Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Maruzza Musumeci
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio
Argomento: Letteratura italiana
Anno: 2007, Pagine: 147
Autore
Andrea Camilleri nasce a Porto Empedocle nel 1925, sceneggiatore, regista e scrittore di fama, ha pubblicato romanzi polizieschi con protagonista il celebre commissario Montalbano e romanzi storici.
La storia
Grazio Manisco, nel 1895, all’età di 45 anni, torna nel suo paese di origine, Vigata, dopo aver lavorato per più di venti anni in America.
Con i risparmi, decide di acquistare un terreno e trova un ottimo affare: una striscia di terra, nella contrada Ninfa, che si affaccia sul mare.Però Gnazio non ama il mare, così si costruisce la sua casa in modo che non ci siano finestre su quel lato: lui, il mare, non vuole neanche vederlo.
A questo punto vorrebbe prendere moglie e grazie alla gnà Pina, un’anziana del paese che, per le sue conoscenze di erbe medicinali, cura i malati del paese, riesce a trovarla.
La promessa sposa è Maruzza Musumeci, giovane e bellissima, ma con una particolarità: in alcuni giorni dell’anno si sente una sirena, così Gnazio deve costruire, vicino alla sua casa, delle cisterne e riempirle d’acqua di mare per permettere a Maruzza di bagnarsi.Gnazio, innamorato, accetta.
Dopo strani e insoliti avvenimenti, al limite tra realtà e mito, legati anche alla presenza della vecchia comare di Maruzza, i due si sposano e dal loro intenso e felice amore nascono quattro figli:due maschi e due femmine, accolti, tutti, con grande gioia.
Una delle figlie, Resina, viene data alla luce nell’acqua e, simile alla madre, ama il mare e canta, con una splendida voce, canzoni che parlano di marinai, di pesci e di avventure marine.
Mentre passano gli anni, i figli di Grazio seguono le loro strade, alcune delle quali si concludono, ancora, al limite tra realtà e mito.
Recensione
Di solito Camilleri, se non c’è il commissario Montalbano, non riesce a fare, secondo me, grandi cose (ad eccezione di “Il re di Girgenti” e “La biografia del figlio cambiato”) ma questa volta devo ricredermi.
Questo breve romanzo è veramente gradevole, tutto pervaso da una delicata atmosfera di magia che ci riporta ai colori e ai profumi del mare, quello splendido mare di Sicilia che la leggenda racconta popolato dalle bellissime e pericolose sirene.
Sono proprio le sirene che, dalle profondità degli abissi, si prendono la loro rivincita su Ulisse e sono proprio sirene quelle che, per misteriosi motivi, decidono di unire la loro esistenza a quella di Gnazio.
Bellissima figura, quella di questo personaggio che, seppure legato alla vita reale, accetta, senza farsi domande, la presenza del magico nella sua esistenza: questa storia, quindi, è una favola che ha la concretezza del quotidiano ma anche una storia di vita quotidiana che ha la leggerezza di una favola.
Il linguaggio usato dall’autore, sebbene indulga maggiormente, rispetto ad altri romanzi, all’uso del dialetto siciliano, non solo è,comunque, accessibile a tutti, ma proprio l’uso frequente del dialetto contribuisce a rendere vivi e ricchi di fascino personaggi e colori di questa splendida terra.
Presente nella biblioteca Fornace di Moie di Maiolati
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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