Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: I giorni dell’amore e della guerra
Autore: Anam Tahmima
Editore: Garzanti Libri
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2008, Pagine: 330
Autore
T. Anan è nata a Dacca, in Bangladesh, nel 1975. E’ cresciuta tra Parigi, New York e Bangkok.
Si è laureata ad Harvard e vive attualmente a Londra.
La storia
Le vicende narrate si svolgono tra il marzo e il dicembre del 1971, durante i mesi della guerra tra Pakistan orientale e occidentale che si conclude con l’indipendenza del Bangladesh.
La protagonista, Rehana, vedova, vive a Dacca, nel Pakistan orientale, con i suoi due figli: Sohail, di 19 anni, e Maya, di 17.
I due giovani sono attivisti nel movimento giovanile che vuole l’indipendenza e allo scoppiare dei primi violenti contrasti Sohail si unisce ai guerriglieri lasciando la casa.
Rehana cerca, in tutti i modi, di proteggere i suoi figli dalla guerra, vorrebbe tenerli lontani dal conflitto: l’esercito pakistano sta infatti occupando il Bangladesh e con violenze, eccidi e stupri cerca di piegare la volontà della popolazione.
Ma poi la donna lascia che i suoi figli lottino per le loro idee, diventa la loro sostenitrice e li aiuta, mettendo anche a rischio la propria vita, disposta a rinunciare a tutto per la loro salvezza.
Intorno alle vicende dei protagonisti si snodano altre storie: il giovane marito di un’amica, reso pazzo dalle torture subite, la fuga degli indù, perseguitati dai pakistani di religione islamica, il dolore e la sofferenza dei profughi…ma, insieme, la fede in un ideale che sostiene chi lotta.
Recensione
Il romanzo presenta vicende storiche recenti, poco conosciute dai più, esaminate da un punto di vista prevalentemente femminile: il dolore e le sofferenze della protagonista sono il simbolo dei patimenti che, in tutte le guerre, subiscono anche coloro che non direttamente partecipano ai conflitti impugnando le armi.
E’ un romanzo, quindi, che, raccontando una specifica guerra, ne simboleggia tante altre, con il loro costo di vite umane.
E’ anche un romanzo d’amore: l’universale ed eterno amore materno, l’universale ed eterna capacità di una madre di rinunciare a sé per i propri figli, diventando per loro, in questo caso, madre rivoluzionaria anche lei.
La narrazione, nonostante questi motivi di interesse, procede, secondo me, con uno stile un po’ piatto: l’autrice, molto giovane e al suo primo romanzo, non è riuscita a infondere nei suoi personaggi e nelle sue parole quella passione che rende un romanzo veramente coinvolgente.
Disponibile presso la biblioteca Fornace di Moie.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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