Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Palline di pane

Autore: Mastrocola Paola

Editore: Guanda

Argomento: Letteratura italiana

Anno: 2005, Pagine: 237


Autore
Paola Mastrocola è nata nel 1956 a Torino dove tuttora risiede.Insegna lettere in un liceo scientifico ed è autrice di romanzi di successo come “La barca nel bosco”.


La storia
Emilia, fotografa quarantenne, lascia l’afosa Torino per trascorrere il mese di agosto in Sardegna in compagnia dei figli, Olli (Orlando Maria) di 11 anni e Stefi, di sei mesi.
Ha assunto una baby-sitter, Lucinda:è una ragazza portoghese che non parla l’italiano e che, al momento della partenza, si presenta con una vecchia macchina da cucire Singer, posta sopra un inverosimile carretto.
Il marito di Emilia, Giorgio, è un ingegnere che lavora, per un periodo, in India dove sta vendendo cordless.
In Sardegna, Emilia ritrova le famiglie di amici con cui trascorre , da anni, le vacanze estive e si imbatte in una serie di situazioni insolite: le viene affidata una capra randagia, la baby-sitter, senza sosta, cuce tutto il giorno e durante le ore di libertà parte da casa con un borsone pieno di stoffe per poi riportarlo vuoto…
Emilia si trova anche ad affrontare i problemi di sempre: il figlio Olli, solitario e scontroso, non familiarizza con i suoi coetanei, trascorre il tempo a disegnare, leggere, pescare…
Nelle ore quotidiane trascorse in spiaggia con gli amici, la protagonista coglie la falsità e l’ipocrisia di tanti atteggiamenti, la vanità di tante presunte certezze: tale consapevolezza porta ad un finale veramente imprevedibile.


Recensione
“Guido,i’vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento…”
Sono queste le parole che l’autrice utilizza come premessa al romanzo: per chi conosce il sonetto di Dante, l’aspirazione dantesca è proprio quella della protagonista che, alla fine della storia, realizza proprio, a differenza di Dante, quello che desidera, cioè lasciare il “pieno”del mondo (che poi, in realtà, è un “vuoto”) per trovare una “pienezza” di vita.
Secondo me è questo il significato del romanzo: una commedia psicologica che, con un tono ironico e divertito, con un linguaggio quotidiano e volutamente dimesso, nasconde, dietro la casualità e la banalità di situazioni quotidiane, un profondo bisogno di senso e di autenticità.

Presente alla biblioteca Fornace di Moie


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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