Autore della recensione: paolo
Titolo: Fuga da Manhattan. Un uomo, una donna e un bambino nell'Alaska selvaggia
Autore: Leo Richard
Editore: EDT
Argomento: Viaggi
Anno: 1998, Pagine: 320
Autore
Richard Leo è nato a Chicago e vive tuttora in Alaska, a Tapper Creek, con la moglie Lucia e i tre figli. Ex collaboratore dell'Anchorage Daily News, dopo il successo di questo primo libro, letto integralmente alla National Public Radio e tradotto in molte lingue, ha raccontato altre sue avventure artiche in Way Out Here: Modern Life in Ice Age Alaska.
La storia
Richard, autore del libro, vive a New York; stanco della frenetica vita della grande città decide di tentare un’esperienza estrema a contatto con la natura; lascia il proprio lavoro e parte così con la propria compagna Melissa; vivranno per un periodo di 11 mesi in una capanna in legno abbandonata nelle fredde terre d’Alaska.
Entusiasta dell’esperienza, dopo una breve parentesi a Chicago, dove nascerà Janus, Richard decide di tornare per costruire una nuova casa in legno in un’altra zona ancora più selvaggia dell’Alaska, contando solo sulle proprie forze e muovendosi con una muta di cani da slitta. Le prime esperienze di convivenza con la famiglia in questa nuova capanna non saranno però delle più felici; Melissa accusa il disagio dell’isolamento, reso ancora più difficoltoso per la presenza del bambino, e preferisce trasferirsi nella cittadina vicina. Ma Richard, sempre più convinto della scelta, torna a vivere nella sua capanna di tronchi vicino al Denali portando con sé, per periodi sempre più lunghi, il figlioletto Janus.
Recensione
Incuriosisce ed affascina la forte esperienza di Richard, immerso totalmente nella natura selvaggia dell’Alaska, Ciò che colpisce è il costante entusiasmo del protagonista che non ha incertezze né ripensamenti anche nei momenti più difficili ed impegnativi: oltre alla passione per la scoperta e l’avventura c’è anche la fuga dal mondo consumistico, ‘ricco’ soprattutto di condizionamenti, contraddistinto da arrivismo e competitività. Inizialmente si resta in dubbio sull’opportunità di coinvolgere in questa dura esperienza anche il piccolo Janus; questa si rivelerà invece una scelta vincente: il bambino imparerà a conoscere ed apprezzare a fondo la natura che lo circonda (flora e fauna) e godrà della continua vicinanza e disponibilità del padre; insieme giocano, esplorano, fanno scoperte, lavorano, condividendo con entusiasmo l’esperienza! Janus non soffrirà per l’isolamento ma beneficerà di questa vita selvaggia e, diventato più grande, riuscirà ad integrarsi senza problemi in una scuola.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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