
Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Le dodici domande
Autore: Swarup Vikas
Editore: Guanda
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2005, Pagine: 271
Autore
V.Swarup è un diplomatico indiano. Questo è il suo primo romanzo: best seller internazionale, è diventato un film dal titolo Il povero milionario, per la regia di Danny Boyle.
La storia
Mumbai (India) , epoca contemporanea.
Un giovane cameriere, Ram Mohammad Thomas, di modeste condizioni economiche e di umili origini, partecipa ad un quiz televisivo e, rispondendo esattamente a tutte e dodici le domande proposte, vince un miliardo di rupie, una cifra veramente incredibile.
Gli organizzatori del programma non possono permettersi di pagare una simile somma, non era in previsione una tale vincita, così, accusando il giovane di aver imbrogliato, lo fanno arrestare.
In prigione viene picchiato e torturato: deve confessare il suo crimine, in realtà inesistente.
Thomas viene però salvato da una giovane donna che si presenta come il suo avvocato: lo fa scarcerare e lo ospita nella sua casa, dichiarandosi pronta a difenderlo a patto che il ragazzo le racconti come abbia fatto, nonostante la mancanza di istruzione, a rispondere alle domande.
Allora Thomas racconta la sua vita, fatta di difficoltà, miseria, espedienti per sopravvivere nel mondo dei paria, ma fatta anche di tante esperienze, spesso tragiche e dolorose, e di tanti incontri, che gli hanno permesso di rispondere alle dodici domande.
Nella conclusione del romanzo, tutti i fili della vita di Thomas si ricompongono in un epilogo, finalmente lieto.
Recensione
Gradevole, ironico, amaro…il romanzo, con il pretesto del quiz televisivo, traccia un affresco delle contraddizioni e dei problemi sociali dell’India di oggi, un Paese in cui, come dimostra il nome del protagonista, convivono, non sempre serenamente, tre grandi religioni: Cristianesimo, Islamismo e Induismo.
L’ambiente delle baraccopoli, ai sobborghi delle metropoli moderne dell’India, dove tra rifiuti, fango, tetti di lamiera, vivono migliaia di persone, fa da sfondo alle vicende di cui, oltre al protagonista, sono attori altri disperati come lui, insieme a ruffiani, prostitute, mercanti di bambini…
E’ un quadro allucinante, quello che viene presentato, ma su tutto dominano l’intelligenza, la generosità e la capacità del protagonista di arrangiarsi, dominano la sua forza d’animo e il suo coraggio di sperare, comunque, in una sorte migliore.
Lettura, secondo me, di piacere e di interesse anche per una scrittura che, apparentemente leggera, non tralascia gli aspetti più tragici di certe condizioni sociali: tra le righe, si potrebbe anche fare qualche riflessione sulla regolarità e, soprattutto, sul senso di tutti quei programmi televisivi demenziali che offrono soldi a palate.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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