Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Non ti muovere
Autore: Mazzantini Margaret
Editore: Mondadori
Argomento: Letteratura italiana
Anno: 2001, Pagine: 295
Autore
Margaret Mazzantini è nata a Dublino e vive a Roma; è autrice anche di opere per il teatro.
Dal romanzo è stato tratto un film interpretato da Sergio Castellitto.
La storia
Angela, la figlia quindicenne di un noto chirurgo, Timoteo, in seguito ad un incidente con il motorino, viene trasportata, in condizioni critiche, all’ospedale, quello stesso dove il padre occupa il ruolo di primario.
Mentre la giovane, in coma farmacologico, subisce un delicato intervento alla testa, il padre, in sala d’attesa, vive in quell’angoscia e in quella incertezza dolorosa che è di tutti coloro i quali si trovano in simili circostanze.
Intanto, finchè aspetta di conoscere l’esito dell’operazione, Timoteo svolge un muto dialogo con Angela, raccontandole di sé,del suo essere, a volte, troppo distratto di fronte alla vitalità adolescenziale di lei, del suo sentirsi quasi estraneo davanti alla complicità che coglie tra sua figlia e la moglie Elsa, ma, soprattutto, le racconta la sua storia d’amore con Italia.
In queste ore di dolore intenso, il chirurgo quasi opera su se stesso, sulla propria anima, mettendo a nudo una storia passata che rivela un aspetto diverso dell’uomo, un’altra verità, più vera e più profonda.
Recensione
E’ difficile, a parole, rendere la complessità e la ricchezza di questo romanzo.
Fin dalle prime pagine la scrittura limpida e appassionata coinvolge il lettore nel groviglio di sentimenti e di paure del protagonista che, voce narrante, si autoanalizza con lucidità, angoscia e intensità, mentre la focalizzazione interna permette di entrare nell’animo dell’uomo e di condividerne le pulsioni più inconsce e inconfessabili.
Con Timoteo, il chirurgo, protagonista è anche Italia: nome importante per una donna che, per aspetto e condizione, è ai margini della vita agiata e, almeno all’apparenza, appagante e serena dell’uomo.
Lui, il medico di successo, con una bellissima moglie a fianco, benestante, attraente, circondato da amici…lei, insignificante, quasi grottesca nell’aspetto miserevole, di umili condizioni, una casa tra i piloni di cemento di un viadotto, unica compagnia, un cane cieco…
Eppure, entrambi,sembrano quasi ospiti indesiderati nella vita, costretti a guardarla scorrere dai vetri di una finestra, come esclusi dal fervore e dalla vitalità degli altri.
Questa comune condizione li unisce con un legame torbido e violento, poi morboso, poi sempre più intenso e, per Timoteo, necessario fino a che proprio la nascita di Angela segnerà una duplice svolta nella sua vita.
Veramente un’opera di pregio: storia sì, di vita quotidiana, ma affrontata con spessore e profondità, e raccontata con una bellissima penna.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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